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Financial Stability Review (BCE): valutazione elevate sull’azionario tra i rischi per la stabilità finanziari

L’atteso Financial Stability Review della BCE mette in guardia dai rischi per la stabilità che si nascondono nelle elevate valutazioni del mercato azionario. Ma vulnerabilità insistono anche sui conti pubblici e sugli intermediari finanziari non bancari.

La Banca Centrale Europea (BCE) ha pubblicato l’atteso Financial Stability Review di novembre, e il quadro che emerge è quello di un sistema finanziario dell’area Euro resiliente, ma che naviga in acque decisamente incerte. Le vulnerabilità finanziarie restano elevate a causa dell’incertezza sulle tendenze geoeconomiche e sull’impatto dei dazi USA, come ha sottolineato Luis de Guindos, vicepresidente della BCE.

Incertezza è la parola chiave, e le sue minacce si nascondono dietro numeri apparentemente positivi. Da aprile i mercati azionari globali hanno raggiunto nuovi massimi storici e gli spread creditizi sono attualmente stretti rispetto agli standard storici. Un’apparente calma che nasconde fragilità significative, avverte il rapporto della banca centrale.

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I mercati finanziari, e in particolare i mercati azionari, rimangono vulnerabili ad aggiustamenti bruschi a causa di valutazioni persistentemente elevate e di una crescente concentrazione del mercato azionario. Il documento della BCE – come sintetizza il Financial Times – sottolinea come l’effetto FOMO stia alimentando le valutazioni del settore tecnologico statunitense, accentuando un problema di concentrazione. E quando parliamo di concentrazione, i numeri sono impressionanti: le prime dieci aziende dell’S&P 500 rappresentano circa il 30% della capitalizzazione di mercato. In questo quadro il sentiment di mercato potrebbe cambiare bruscamente a causa del deterioramento delle prospettive di crescita o di notizie deludenti sull’adozione dell’intelligenza artificiale.

Sul fronte fiscale, la situazione è altrettanto delicata. Le preoccupazioni del mercato sulla salute delle finanze pubbliche in alcune economie avanzate potrebbero creare tensioni nei mercati obbligazionari globali. Due elementi potrebbero mettere sotto pressione i bilanci sovrani nel medio termine: primo, l’espansione fiscale associata in parte alla necessaria spesa per la difesa, e secondo, le sfide strutturali persistenti, inclusa la digitalizzazione, la bassa produttività, l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento climatico.

Per quanto riguarda le banche dell’area euro, la BCE dipinge un quadro rassicurante ma con alcune ombre. Il settore bancario dell’area euro è resiliente, con forte redditività e ampie riserve di capitale e liquidità. Tuttavia, le esposizioni creditizie verso imprese più sensibili ai dazi potrebbero comunque minare la performance dei prestiti bancari, e i crescenti legami con gli intermediari non bancari potrebbero far emergere vulnerabilità e rendere più complicato il finanziamento delle banche in condizioni di mercato sotto stress.

Un tema ricorrente nel rapporto è quello degli intermediari finanziari non bancari. I disallineamenti di liquidità nei fondi di investimento aperti, sacche di elevata leva finanziaria tra gli hedge fund e l’opacità nei mercati privati potrebbero amplificare lo stress di mercato. Per questo la BCE sottolinea la necessità di un pacchetto esaustivo di misure politiche per aumentare la resilienza del settore.

Un dato interessante riguarda le famiglie europee: il tasso di risparmio delle famiglie si è stabilizzato a un livello elevato, probabilmente riflettendo un comportamento precauzionale in risposta all’elevata incertezza globale. Se da un lato questo risparmio rappresenta un cuscinetto importante in tempi di crisi, dall’altro lato è un segnale di cautela dei consumatori che potrebbe pesare sulla ripresa economica.

La BCE conclude il suo rapporto con un messaggio chiaro: nell’attuale ambiente macrofinanziario e politico altamente incerto, preservare e rafforzare questa resilienza del sistema finanziario è fondamentale europa. Le autorità di vigilanza dovrebbero mantenere gli attuali requisiti di capitale e preservare standard valutativi solidi per la concessione di credito.

Il quadro che emerge dal Financial Stability Review della BCE è quindi quello di un sistema che regge, ma che potrebbe essere messo alla prova se più vulnerabilità dovessero materializzarsi contemporaneamente.

Foto di MichaelM

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