In linea con le attese, la Banca d’Inghilterra ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base, portandoli al 4%, il livello più basso da marzo 2023. La decisione è arrivata dopo una votazione insolita in due turni, evidenziando profonde divisioni all’interno del Comitato di politica monetaria: cinque membri su nove hanno votato a favore del taglio, mentre quattro erano per il mantenimento dei tassi. Il governatore Andrew Bailey ha definito la scelta “molto equilibrata” e ha ribadito che eventuali ulteriori tagli saranno “graduali e prudenti”. È la prima volta nella storia della BoE che serve una seconda votazione per raggiungere una maggioranza.
Il taglio riflette le tensioni tra un’inflazione ancora elevata — prevista al 4% a settembre — e segnali di rallentamento economico, aggravati da un mercato del lavoro sotto pressione a causa di aumenti delle imposte sui salari e del salario minimo. Nonostante ciò, le previsioni di crescita per il 2025 sono state riviste al rialzo, al 1,25%. La Banca ha inoltre anticipato possibili modifiche al programma di vendita di obbligazioni, citando tensioni nel mercato dei gilt a lunga scadenza. I mercati si attendono un ulteriore taglio entro fine anno e un assestamento dei tassi attorno al 3,5% nel 2026.
Cina, esportazioni in crescita anche a luglio con tregua dazi.
A luglio 2025, le esportazioni cinesi sono aumentate del 7,2% su base annua, raggiungendo i 321,8 miliardi di dollari e superando le attese. Il rialzo è stato favorito da una tregua temporanea sui dazi con gli USA, che ha spinto i produttori ad aumentare le spedizioni, soprattutto verso il Sud-Est asiatico. Crescite si sono registrate anche verso UE, Australia, Taiwan, Giappone e Corea del Sud. In calo invece le esportazioni verso gli Stati Uniti (-21,7%). In forte aumento le esportazioni di terre rare (+21,4%) e semiconduttori (+16%). Da inizio anno, l’export è salito del 6,1%.
Germania, produzione industriale cala oltre le attese a giugno.
A giugno 2025, la produzione industriale in Germania è calata dell’1,9% su base mensile, oltre le attese e dopo un lieve calo a maggio. Si tratta della contrazione più forte da luglio 2024 e dele terzo mese consecutivo con il segno meno. Forte calo nella produzione di macchinari (-5,3%), farmaceutici (-11%) e alimentari (-6,3%). In flessione anche beni di consumo (-5,6%), beni strumentali (-3,2%) e intermedi (-0,6%), mentre la produzione energetica è salita del 3,1%. Tuttavia, le industrie ad alta intensità energetica hanno segnato un -2,2%. Su base annua, l’attività industriale è scesa del 3,6%.
Stati Uniti, mercato del lavoro.
Nell’ultima settimana di luglio, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono salite di 7.000 unità, raggiungendo quota 226.000, oltre le attese di 221.000. Le richieste continuative sono aumentate di 38.000, arrivando a 1.974.000, il livello più alto dal novembre 2021, segnalando un indebolimento del mercato del lavoro. Tuttavia, le richieste iniziali restano inferiori rispetto ai picchi di inizio giugno. Le domande presentate dai dipendenti federali, sotto osservazione dopo i recenti licenziamenti da parte del Department of Government Efficiency (DOGE), sono scese leggermente a 708.
Sul fronte dei costi del lavoro, nel secondo trimestre 2025 i costi unitari nel settore non agricolo sono aumentati dell’1,6%, poco sopra le stime, ma in netto calo rispetto al +6,9% del trimestre precedente. Questo incremento è stato sostenuto da un aumento del 4,0% della retribuzione oraria e da un miglioramento del 2,4% della produttività. Nel settore manifatturiero, i costi unitari sono cresciuti dell’1,7%. Su base annua, i costi del lavoro sono aumentati del 2,6% nel complesso e del 2,5% nel manifatturiero.
Stati Uniti, aspettative di inflazione dei consumatori ad agosto.
A luglio 2025, le aspettative di inflazione dei consumatori statunitensi per il prossimo anno sono salite al 3,1%, rispetto al 3% di giugno. Le previsioni sui prezzi delle materie prime sono invece diminuite: benzina (3,9%), cure mediche (9,2%), istruzione universitaria (8,7%) e affitti (7%). Le attese sui prezzi alimentari sono rimaste stabili al 5,5%, così come quelle sulla crescita dei prezzi delle case, ferme al 3%. Le aspettative di inflazione a tre anni sono rimaste al 3%, mentre quelle a cinque anni sono aumentate al 2,9% dal precedente 2,6%, indicando preoccupazioni più durature sull’inflazione futura.
Foto di Bank of England