L’inflazione annuale in Canada è salita al 2,4% a settembre 2025, rispetto all’1,9% di agosto, superando le attese del mercato (2,3%) e raggiungendo il livello più alto da febbraio. È la prima volta in sei mesi che il tasso supera la soglia del 2% fissata dalla Banca del Canada. L’attenuarsi della deflazione della benzina (-4,1% contro -12,7%) ha spinto al rialzo i costi di trasporto, cresciuti dell’1,5% dopo un calo dello 0,5% nel mese precedente. Anche i prezzi alimentari hanno accelerato (3,8% contro 3,4%), trainati dal rincaro di verdure, zucchero e dolciumi. Incrementi si sono registrati anche nei servizi domestici (2,4% contro 2,1%) e nelle spese per tempo libero, istruzione e lettura (1,6% contro 0,5%). L’inflazione “core” media, parametro chiave per la banca centrale, è rimasta stabile al 3,2%, massimo dell’ultimo anno e superiore alle previsioni del 3%.
Gran Bretagna, disavanzo sale a settembre ma meno delle attese.
Nel settembre 2025, il disavanzo del settore pubblico britannico (escluse le banche pubbliche) è salito a 20,2 miliardi di sterline, rispetto ai 18,6 miliardi dell’anno precedente, leggermente inferiore alle previsioni di mercato (20,5 miliardi). Si tratta del più alto livello di indebitamento per un mese di settembre dal 2020. La spesa pubblica totale è aumentata di 8,9 miliardi, trainata dai maggiori costi per servizi pubblici, sussidi e interessi sul debito, che hanno raggiunto un record storico per settembre. Le entrate complessive sono cresciute di 7,3 miliardi grazie all’aumento delle imposte e dei contributi previdenziali. Dall’inizio dell’anno fiscale fino a settembre, il disavanzo ha raggiunto 99,8 miliardi di sterline, superando del 7,8% la previsione di marzo dell’Office for Budget Responsibility (92,6 miliardi) e segnando il secondo valore più alto mai registrato, dopo quello del periodo pandemico. Il debito pubblico netto è pari al 95,3% del PIL.
Foto di Jude Joshua







