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Eurozona, PMI composite migliora a settembre 2025 nonostante manifattura e Francia

Il sondaggio PMI composite dell’Eurozona migliora a settembre, il settore privato regge nonostante la frenata della manifattura e i guai della Francia.

La stima flash dei sondaggi PMI di settembre offre un quadro piuttosto variegato per le principali economie mondiali. Nell’Eurozona il PMI composite migliora nonostante gli effetti dei dazi sulla manifattura e la pesante crisi della Francia. Andiamo a vedere qualche dettaglio in più.

Eurozona. Il settore privato dell’area Euro registra il miglior risultato da 16 mesi a questa parte. Il PMI composite sale a quota 51,2, un decimo meglio delle attese, grazie al buon risultato del settore servizi che controbilancia un’inattesa frenata della manifattura. Gli ordini tornano a calare per il settore manifatturiero, mentre quelli dei servizi crescono nonostante il calo generale della domanda estera. Si ferma dopo sei mesi la crescita della componente occupazione, mentre sul fronte dei prezzi i segnali di disinflazione rimangono dominanti. Le incertezze internazionali si fanno sentire sulla fiducia degli operatori che scende sui minimi a quattro mesi.

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A livello nazionale da segnalare la forte ripresa del settore servizi tedesco che spinge il PMI composite a 52,4 punti, ben oltre le attese; frenata per la manifattura. In Francia, invece, i numeri restano negativi con il settore privato che rimane in zona contrazione per il 13° mese consecutivo ed il PMI composite che scivola ai minimi da aprile scorso.

Australia. A settembre il PMI Composite è sceso a 52,1 da 55,5 di agosto, minimo trimestrale ma dodicesimo mese consecutivo di crescita per il settore privato australiano. La produzione rallenta in manifattura e servizi per minori nuovi ordini, con quelli di beni in contrazione più forte da otto mesi. Anche gli ordini esteri calano, penalizzati dai dazi USA. La fiducia delle imprese tocca il minimo annuale per timori su commercio e crescita. L’occupazione aumenta, consentendo di ridurre gli arretrati per il quinto mese. I costi di input restano alti, soprattutto in manifattura, mentre l’inflazione dei prezzi di vendita rallenta ai minimi trimestrali.

India. A settembre il PMI composite è sceso a 61,9 dal record di 63,2 di agosto, restando comunque il secondo livello più alto in oltre due anni. La crescita, pur rallentando, resta sostenuta con numeri più convincenti per la manifattura. I nuovi ordini aumentano a ritmo più moderato, mentre la domanda estera segna il minimo da sei mesi. L’occupazione cresce lentamente e i lavori arretrati solo marginalmente. I costi di input aumentano meno, con inflazione dei prezzi di vendita in rallentamento. La fiducia imprenditoriale sale al massimo da sette mesi, sostenuta da espansione, efficienza e riduzione delle tasse.

Gran Bretagna. A settembre settore privato ancora in zona espansione ma il PMI composite scende a 51 da 53,5 di agosto, minimo da maggio e sotto le attese di 53. L’espansione rallenta nei servizi (51,9) e la manifattura si contrae più profondamente (46,2). I nuovi ordini crescono lievemente, frenati da export deboli verso USA ed EU e da una minore propensione alla spesa dei clienti, costringendo le imprese a ricorrere agli arretrati. I costi aumentano per le pressioni salariali legate ai contributi previdenziali, spingendo i prezzi di vendita al rialzo. L’occupazione cala per l’undicesimo mese, mentre la fiducia degli operatori si fa più contenuta.

Gran Bretagna, sondaggi CBI vede ordini in miglioramento a settembre 2025.

A settembre il sondaggio CBI ha mostrato un miglioramento degli ordini totali nel manifatturiero britannico a -27 da -33 di luglio, sopra le attese di -30. Nonostante il lieve recupero, il settore resta debole per timori legati alla manovra di novembre, al contesto economico, ai costi energetici elevati e alla carenza di manodopera qualificata. L’indice sulla produzione per i prossimi tre mesi è sceso a -14 da -13, mentre gli ordini esteri sono saliti a -32, pur restando ben sotto la media storica di -19. Le aspettative sui prezzi nei prossimi mesi sono ai minimi da ottobre 2024.

Foto di THAM YUAN YUAN

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