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Cina, banca centrale lascia i tassi prime invariati ma torna a immettere liquidità nel sistema

In Cina la banca centrale lascia invariati i tassi prime sui prestiti a 1 e 5 anni ma torna a immettere liquidità nel sistema bancario con i reverse repo a 14 giorni. Negli USA CFNAI in miglioramento.

La banca centrale cinese ha deciso di mantenere invariati i tassi prime per i prestiti a 1 e 5 anni. La scelta, in linea con le attese del mercato, segue l’ultimo ritocco di maggio. I dati macroeconomici più recenti segnalano una domanda interna ancora debole, e molti analisti si attendono nei prossimi mesi nuove misure di stimolo, sia di natura monetaria che fiscale. Intanto la PBOC ha lanciato un segnale: dopo nove mesi torna infatti a immettere liquidità nel sistema bancario attraverso reverse repo a 14 giorni, per un ammontare di 300 miliardi di yuan, a cui potrebbero aggiungersi ulteriori interventi in vista delle festività della Golden Week.

Stati Uniti, indice attività economica CFNAI ad agosto.

Ad agosto l’indice CFNAI sull’attività economica di Chicago è rimasto in territorio negativo per il quinto mese consecutivo. Con un valore di -0,12, l’indicatore segna però il miglior risultato da marzo. Tre delle quattro componenti (ordini, occupazione e produzione) migliorano rispetto a luglio, ma solo ordini e vendite tornano su valori neutri; peggiora invece la voce relativa ai consumi delle famiglie. La media mobile a tre mesi si porta a -0,18 punti, in lieve risalita, mentre il diffusion index sale a -0,24, allontanandosi dalla soglia storica di contrazione a -0,35.

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Eurozona, fiducia consumatori migliora a settembre 2025.

A settembre 2025 la fiducia dei consumatori dell’area euro è migliorata, salendo a -14,9 rispetto al -15,5 di agosto e superando le previsioni di -15,3. Questo risultato riflette l’impatto positivo della riduzione dei costi di finanziamento e del rallentamento dell’inflazione, fattori che negli ultimi mesi hanno sostenuto i consumi. Nonostante il progresso, il clima resta fragile: l’incertezza legata alle politiche fiscali adottate nei diversi Paesi europei e i possibili effetti dei dazi commerciali potrebbero frenare la ripresa della fiducia nei prossimi mesi. Guardando all’intera Unione Europea, il morale dei consumatori ha registrato anch’esso un miglioramento, con un incremento di 0,5 punti che porta l’indice a -14,3. Complessivamente, i dati mostrano un quadro di graduale recupero della fiducia, pur in un contesto segnato da rischi geopolitici ed economici che continuano a pesare sulle prospettive a medio termine.

Foto di moerschy

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