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Stati Uniti, vendite al dettaglio tornano a crescere in giugno

A giugno sono tornate a crescere le vendite al dettaglio negli Stati Uniti, superando le attese e confermando la resilienza dei consumi.

Nel mese di giugno, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono salite dello 0,6% su base mensile: si tratta del primo incremento da marzo scorso e di un risultato superiore alle attese. Al netto della componente auto, l’incremento si riduce al +0,5%, in controtendenza rispetto al mese precedente e due decimi sopra le previsioni. Variazione positiva anche per le vendite del control group (quelle che entrano nel calcolo del PIL), in aumento dello 0,5% su base mensile: si tratta del miglior dato da marzo, anch’esso due decimi oltre le attese. Su base annua, la crescita delle vendite al dettaglio si attesta al +3,9%, sei decimi in più rispetto al mese precedente.

Giappone, secondo mese di calo consecutivo per le esportazioni.

A giugno, le esportazioni giapponesi sono diminuite dello 0,5% su base annua, un risultato inferiore alle attese e il secondo mese consecutivo in territorio negativo. Pesano le incertezze internazionali sui dazi, con l’export verso gli Stati Uniti in calo dell’11,4%, peggior dato dal febbraio 2021. In diminuzione anche le spedizioni verso la Cina, mentre le esportazioni verso UE e ASEAN registrano un incremento. Tornano a salire, dopo due mesi di calo, le importazioni: +0,2% su base annua, meglio delle attese. Il surplus commerciale giapponese si riduce a 153 miliardi di yen.

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Gran Bretagna, mercato del lavoro a maggio.

Nel trimestre concluso a maggio, la disoccupazione nel Regno Unito è salita al 4,7%, un decimo sopra le attese e massimo da luglio 2021. Nello stesso periodo, il numero di occupati è aumentato di 134 mila unità, dato migliore delle attese e massimo da febbraio. In crescita anche il numero di lavoratori con doppia occupazione, che ora rappresentano il 3,9% del totale. Il segnale che emerge è quello di una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, fattore che contribuisce a ridurre la pressione salariale. L’incremento annuo della retribuzione settimanale comprensiva di bonus si ferma al 5%, minimo da settembre scorso. A giugno, per il secondo mese consecutivo, aumentano i sussidi di disoccupazione, che raggiungono il livello più alto da luglio 2023.

Australia, sale disoccupazione a giugno.

In Australia, a giugno, la disoccupazione è salita al 4,3%, due decimi in più rispetto al dato precedente e alle attese. L’occupazione è aumentata di appena 2 mila unità, minimo da ottobre scorso e ben al di sotto delle stime, grazie al contributo dei contratti a tempo parziale. Il tasso di partecipazione sale di un decimo, attestandosi al 67,1%.

Stati Uniti, indice Philly Fed a luglio.

Dopo tre mesi in territorio negativo, a luglio l’indice Philly Fed torna sopra lo zero e raggiunge 15,9 punti, massimo da febbraio. Migliorano tutte le componenti, dalla produzione all’occupazione, fino agli investimenti. In aumento anche la pressione sui prezzi degli input: la relativa componente dell’indice sale a 58,8, secondo valore più alto dal giugno 2022.

Stati Uniti, prezzi delle importazioni a giugno.

A giugno, i prezzi dei beni importati sono saliti dello 0,1%, due decimi in meno rispetto alle attese, ma in controtendenza rispetto al mese precedente. Il dato non include l’eventuale effetto dei dazi. Su base annua, la variazione è del -0,2%, secondo mese consecutivo di deflazione.

Stati Uniti, mercato del lavoro.

Quinta settimana di calo consecutiva per le negli Stati Uniti. La scorsa settimana le nuove richieste sono state 221 mila, minimo da inizio aprile scorso. I sussidi continuativi rimangono sopra gli 1,9 milioni, stabili rispetto a settimana scorsa.

Quinta settimana consecutiva di calo per le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. La scorsa settimana sono state registrate 221 mila richieste, minimo da inizio aprile. I sussidi continuativi restano sopra quota 1,9 milioni, stabili rispetto alla settimana precedente.

Foto di Lazarovic

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