Australia, fiducia imprese migliora a gennaio. La fiducia delle imprese australiane migliora nel mese di gennaio. L’indice elaborato dalla NAB sale a -2 punti dai -3 di dicembre, secondo mese consecutivo in zona negativa. Le vendite di fine anno hanno portato una ventata di fiducia, soprattutto nel settore retail che vede l’indice di fiducia salire per la prima volta dal novembre del 2023. Segnali di ripresa – nota la National Australia Bank – che si accompagnano a una pressione sui prezzi che non sembra diminuire.
Francia, fiducia consumatori migliora in gennaio. Torna a salire dopo due mesi di calo consecutivo l’indice sulla fiducia dei consumatori francesi. A gennaio l’indicatore sale a 92 punti, meglio delle attese e massimo a tre mesi. Diminuiscono le preoccupazioni su andamento economia e occupazione, mentre rimane orientata al rialzo la propensione al risparmio.
Stati Uniti, ordini di beni durevoli in calo a dicembre. Nel mese di dicembre gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono scesi del 2,2% su base mensile, zavorrati dal calo di ordinativi del settore trasporti. Si tratta del secondo mese consecutivo di calo e del peggior dato da giugno 2024. Le attese erano per un incremento dello 0,6%. Al netto del settore trasporti, la variazione diventa positiva, a +0,3%. Al netto del comparto difesa, invece, la variazione scende di altri due decimi, al -2,4%. Rimangono positive le indicazioni sugli investimenti aziendali; gli ordini al netto del settore difesa e aerei salgono dello 0,5% rispetto a novembre.
Stati Uniti, fiducia consumatori in calo a gennaio. Scende oltre le attese la fiducia dei consumatori statunitensi nel mese di gennaio. L’indicatore curato dal Conference Board scende a 104,1 punti contro i 109,5 (rivisti al rialzo) del mese precedente. In calo sia la componente relativa alle aspettative sui prossimi mesi, sia quella relativa alla situazione attuale. Gli intervistati esprimono preoccupazione sulle prospettive del mercato del lavoro, dove è sempre più complicato trovare un nuovo impiego, e della crescita economica. In calo per il terzo mese consecutivo la percentuale di chi si attende un incremento del proprio reddito nei prossimi mesi.
Foto di Vilius Kukanauskas