Settembre è statisticamente uno dei mesi meno performanti per l’azionario, cosa dobbiamo attenderci?
Ci sono due modi di leggere i mercati finanziari, o ci si concentra su quello che i prezzi stanno raccontando in questo momento, oppure ci si affida alle aspettative e ai segnali che arrivano da molti indicatori. Non sono modalità contrapposte e mai come in questo periodo è necessario fare una sintesi delle informazioni che ci danno. I prezzi ci dicono che l’impostazione del mercato azionario rimane rialzista e che non ci sono segnali di inversione in vista. Gli indicatori continuano a suggerirci che le valutazioni nel mercato di riferimento, ossia quello statunitense, sono molto elevate e che una larga fetta del risk on arriva dalle valutazioni del settore tech e dall’attività del retail trading. Si tratta di un quadro che necessità di grande prudenza e spinge gli investitori a diversificare.
L’analisi globale cosa suggerisce?
Nelle ultime settimane la nostra analisi globale continua a registrare una valutazione elevata sia per il mercato azionario che per l’oro. Nello stesso tempo sta crescendo la valutazione dell’obbligazionario. In tutto questo c’entrano ovviamente le aspettative sulle scelte di politica monetaria delle principali banche centrali.
L’obbligazionario sembra particolarmente interessante nelle ultime settimane.
A dire la verità il comparto obbligazionario globale vive un periodo di trend rialzista sin da inizio del 2025. Come detto, questo è il frutto di una decisa inversione di rotta da parte delle banche centrali che ha ridotto i rendimenti e fatto salire i prezzi. Effetto più evidente sui corporate che sui governativi. Nella nostra analisi sugli emittenti i titoli obbligazionari corporate hanno la miglior valutazione in tre orizzonti temporali su quattro. I governativi vengono superati, nella valutazione, anche dagli High Yield; significativo.
Sul fronte materie prime si diceva dell’oro…
Si, un calo dei rendimenti obbligazionari influisce positivamente sul lingotto (che non ha cedole), ma sulla valutazione dell’oro incidono anche un dollaro debole e un clima di incertezza internazionale che fa propendere gli investitori a mettere una quota di portafoglio nel più classico dei beni rifugio. Per il resto, tra le materie prime, hanno una buona valutazione anche i metalli industriali.
Uno sguardo alle valute.
Come detto, il dollaro rimane piuttosto debole. L’indicazione che arriva dalle nostra analisi sul mercato delle valute ci suggerisce una situazione che premia da un lato il bisogno di “coprirsi” dai rischi e dall’altro di puntare su valute un po’ sottovalutate. Ecco allora primeggiare il Franco Svizzero e ottenere buone valutazioni l’Euro e il Dollaro Australiano.
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