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Fotografia dei mercati finanziari di agosto: bene l’azionario ma occhio ai dettagli

Consueto appuntamento con la fotografia dei mercati finanziari di KB Meter: l’azionario rimane impostato al rialzo ma quello statunitense appare surriscaldato.

Nel precedente appuntamento avevamo parlato di un possibile rally azionario ed effettivamente, almeno negli USA, si sono ritoccati per l’ennesima volta i massimi storici a Wall Street.

Partiamo col dire che dal punto di vista economico questo post è pubblicato in una delle settimane più calde di questo 2025. La scadenza delle trattative sui dazi USA, l’attesissima riunione della FED, trimestrali e, non meno importanti, i nuovi dati sull’economia di Stati Uniti ed Eurozona nel secondo trimestre 2025. Tutti appuntamenti che potrebbero segnare l’andamento dei mercati finanziari per agosto e non solo. Tuttavia, se ci basiamo sui dati raccolti sino ad ora e sulle aspettative del mercato, possiamo pensare che il rialzo dei mercati azionari possa continuare anche ad agosto. Ma occorre fare attenzione ad alcuni dettagli che stanno emergendo.

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Perchè? Che aria tira sui listini azionari?

Primo dettaglio: le trimestrali USA. Molti analisti, in questi giorni, hanno sottolineato come la reazione degli investitori sia stata per molti versi tiepida, anche di fronte a risultati positivi. E la spiegazione di questo atteggiamento potrebbe essere nella valutazione delle azioni statunitensi, davvero molto elevata.

Il secondo dettaglio, invece, riguarda il ritorno alla ribalta delle Meme Stock. Da qualche mese anche questo è diventato un parametro per valutare il sentiment di mercato. Le perfomance di questo tipo di azioni ci indica la presenza massiccia sul mercato dei retail trader, un elemento che non depone a favore di una crescita “sostenibile” dei listini.

Terzo dettaglio. Il premio per il rischio di detenere azioni. Se calcoliamo la differenza tra utili attesi sullo S&P500 e rendimento dei Treasury a 10 anni, la differenza è praticamente zero. Non accadeva dal 2002. Se da un lato occorre considerare il mutato atteggiamento degli investitori nei confronti dei titoli di stato USA (nel lungo si scontano aspettative di tassi più alti e di squilibri di bilancio), dall’altro lato c’è un deciso ridimensionamento degli utili attesi, cosa che non giustificherebbe rialzi prolungati delle azioni.

Molti analisti aggiungono a questo una valutazione elevata di mercati speculativi come quello delle criptovalute. Trascinati anche da fenomeni nuovi, e non privi di criticità, come quello delle Crypto Treasury Firms.

Quindi?

Il mercato azionario statunitense scotta, è per questo va maneggiato con prudenza. Guardando magari ad altri mercati, come quello europeo (Germania e Spagna in grande spolvero) o quello asiatico.

Nel complesso il sentiment è ancora di risk on?

Si, nel complesso il sentiment rimane di risk on, con gli investitori che continuano a puntare su azionario e oro, in una sorta di bilanciamento che è anche fotografia dell’incertezza che ancora aleggia sui mercati. Se diamo uno sguardo alla nostra analisi sugli stili di investimento notiamo come le azioni growth continuino ad essere le preferite, altro segnale di propensione al rischio.

Sull’obbligazionario la situazione è cambiata?

Con alti e bassi, l’obbligazionario presenta un trend rialzista da inizio anno. Meglio i corporate dei govervativi, ma la tendenza rimane ancora per una riduzione dei rendimenti (almeno fino a che le aspettative su inflazione e tassi rimarranno quelle emerse nelle ultime settimane). Anche qui, però, una venatura di prudenza si percepisce nelle scelte sulle scadenze. Le duration più lunghe, quelle più rischiose, continuano ad essere poco considerate dagli investitori.

Sul fronte delle materie prime?

Qui l’andamento di medio/lungo rimane sostanzialmente laterale. Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un forte recupero dei metalli industriali, rame in testa. I metalli preziosi rimangono quelli con la valutazione migliore nel medio e lungo termine.

Foto di rabbimichoel

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