Il metaverso? Un affare da 5 trilioni di dollari (entro il 2030)

Uno studio di McKinsey ci racconta di come investitori e consumatori si stiano sempre più interessando al metaverso che, con un valore potenziale – entro il 2030 – da 5 trilioni di dollari, comincia a far gola a molti.

“La nostra mission rimane la stessa, non cambieranno le nostre app e i loro nomi, ma ora abbiamo una nuova stella polare: portare in vita il Metaverso”. Questa è una delle frasi utilizzate da Mark Zuckerberg nell’ottobre del 2021 per annunciare il cambio di nome della società da lui fondata (da Facebook a Meta). E quell’ottobre può essere considerato il momento nel quale il termine “Metaverso” ha cominciato a circolare sui media con più frequenza, attirando l’attenzione non solo degli addetti ai lavori ma anche del grande pubblico, come si suol dire.

A nemmeno un anno di distanza da quell’annuncio, la società di consulenza McKinsey ha raccolto in un report situazione e prospettive della nuova rivoluzione tecnologica. Ed i numeri che escono da questo lavoro sono senza alcun dubbio molto interessanti.

Secondo McKinsey il primo concetto da assimilare è che non siamo di fronte ad una moda passeggera, ma piuttosto al nuovo capitolo della storia della rete. Per certi aspetti si potrebbe considerare il metaverso come la sintesi – o il tentativo di sintesi – tra mondo reale e mondo virtuale. In altri termini il metaverso è qui per restare tra noi e, volenti o nolenti, diventare parte integrante della nostra vita, con propaggini in ogni sua sfera, da quella lavorativa a quella sociale.

Per capire che non siamo di fronte ad una meteora basta dare uno sguardo ai soldi che le imprese stanno iniziando a spendere per investire in questa nuova tecnologia. Nei primi cinque mesi del 2022 società, venture capital e fondi di private equity hanno già investito 120 miliardi di dollari. Una cifra che è più del doppio di quanto investito in tutto il 2021 (57 miliardi di dollari). Solo Microsoft, ricorda il report, ha messo sul piatto 69 miliardi di dollari per l’acquisizione di Activision. Difficile che un fiume di denaro così ingente, e così in rapida ascesa, non sia una mezza prova delle potenzialità economiche del metaverso.

Ad accelerare l’approdo nel “nuovo mondo” di imprese ed investitori sono i recenti sviluppi tecnologici ed un interesse crescente da parte dei consumatori. Un sondaggio condotto da McKinsey su un campione di 3400 consumatori e dirigenti ci aiuta a capire da dove arrivi questo appeal. Il 60% dei consumatori intervistati, che utilizza già le prime applicazioni disponibili del metaverso, apprezza la possibilità di trasferire nel virtuale attività svolte nel reale, in particolare di connettersi con le persone e di esplorare questo universo parallelo. Per il 95% dei dirigenti intervistati la nuova tecnologia avrà ricadute sul business della propria azienda, aprendo nuovi canali di vendita e creando nuove possibilità di iterazione con i clienti.

Secondo gli analisti di McKinsey, solo per quel che riguarda l’ecommerce, il metaverso potrebbe valere un giro d’affari entro il 2030 tra i 2 e i 2,6 trilioni di dollari. Cifre a nove zeri sarebbero potenzialmente raggiungibili anche in altri settori, come quello del gaming, dell’istruzione a distanza e della pubblicità. A conti fatti, sempre entro il 2030, la “creatura” potrebbe generare un valore di circa 5 trilioni di dollari.

Non mancano certo le incognite e la più grande riguarda probabilmente la regolamentazione di questo “mondo parallelo”, in particolare per quel che riguarda la gestione di questioni complesse come quella relativa alla protezione dei dati sensibili ed alla sicurezza delle transazioni finanziarie. Ma il potenziale c’è.

Illustrazione di mohamed Hassan

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