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Canada, banca centrale taglia i tassi e si mette in pausa

La banca centrale del Canada taglia i tassi e porta il riferimento al 2,25%, minimo da giugno del 2022 e si mette in pausa. Le tensioni commerciali con gli Stati Uniti frenano la crescita.

La banca centrale del Canada ha tagliato i tassi per la seconda riunione consecutiva portando il riferimento al 2,25%, in linea con le attese e sui minimi dal giugno del 2022. La decisione tiene in conto sia dell’andamento soddisfacente dell’inflazione, sia delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti che iniziano a pesare sulla crescita e sul mercato del lavoro. Se le previsioni economiche resteranno stabili, sostiene il Board, è probabile che il ciclo di riduzione dei tassi finisca qui. La banca ha rilevato danni strutturali dovuti alle tensioni commerciali, coerenti con la contrazione annualizzata dell’1,6% del PIL registrata nel secondo trimestre. L’istituto prevede tuttavia una crescita dell’1,2% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026, con inflazione core ancora intorno al 3% ma in graduale convergenza verso il target del 2%.

Australia, inflazione sale oltre le attese nel terzo trimestre 2025.

Nel terzo trimestre 2025 l’inflazione annuale australiana è salita al 3,2% dal 2,1% del trimestre precedente, il valore più alto dal secondo trimestre 2024 e sopra le previsioni del 3,0%. L’aumento è stato trainato dai beni (+3,0%), con un’impennata del carburante (+23,6%) e dell’elettricità (+9%). I prezzi sono cresciuti anche per alimentari, alcol e tabacco, abbigliamento, abitazione, sanità, ricreazione e trasporti. Stabili i servizi domestici, in calo assicurazioni ed educazione. L’inflazione dei servizi è accelerata al 3,5%, mentre il “trimmed mean” della RBA è salito al 3,0%, massimo dal quarto trimestre 2024.

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Spagna, la crescita rimane robusta anche nel terzo trimestre.

Secondo i dati della stima preliminare, la Spagna ha registrato una crescita su base congiunturale dello 0,6% nel terzo trimestre 2025; due decimi in meno rispetto al trimestre precedente ma in linea con le attese del mercato. Su base tendenziale il PIL cresce del 2,8%, tre decimi in meno del periodo precedente e due in meno delle attese. La domanda interna tiene, rappresenta oltre un punto percentuale della crescita e riesce a controbilanciare la frenata di quella estera. La conferma arriva anche dal dato sulle vendite al dettaglio, cresciute a settembre 2025 dello 0,5% su base mensile, stesso ritmo di agosto e secondo mese di crescita consecutivo.

Gran Bretagna, rallenta credito al consumo a settembre 2025.

Nel settembre 2025, il credito al consumo netto nel Regno Unito è sceso a 1,49 miliardi di sterline, il minimo da maggio, rispetto ai 1,75 miliardi di agosto (dato rivisto al rialzo). I prestiti personali e i finanziamenti auto sono diminuiti a 0,8 miliardi da 1,0 miliardo, mentre i prestiti tramite carte di credito sono rimasti stabili a 0,7 miliardi. Su base annua, la crescita complessiva del credito al consumo è leggermente salita al 7,3% dal 7,2%. Il credito su carte è aumentato al 10,8% dal 10,5%, mentre quello su altre forme di prestito è sceso marginalmente al 5,7% dal 5,8%.

Stati Uniti, tasso medio sui mutui trentennali sui minimi da settembre 2024

Nella settimana terminata il 24 ottobre 2025, il tasso medio sui mutui trentennali a tasso fisso con prestiti conformi negli Stati Uniti è sceso al 6,3% dal 6,37% precedente, il livello più basso da settembre 2024. È il quarto calo consecutivo, favorito dal ribasso dei rendimenti dei Treasury dopo un dato sull’inflazione più debole del previsto, che ha rafforzato le attese di ulteriori tagli dei tassi Fed. Con la discesa dei tassi salgono anche le richieste di rifinanziamento. Le domande totali di mutuo sono aumentate del 7,1%, con +4,5% per acquisto e +9,3% per rifinanziamento.

Foto di toptop54

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