A settembre 2025, e per il terzo mese consecutivo, l’inflazione in Gran Bretagna si ferma al 3,8%, due decimi sotto le attese del mercato. Alla moderata accelerazione dei prezzi dei trasporti, fa da contraltare una frenata dell’inflazione alimentare e dei costi di abitazione; l’inflazione sui servizi rimane ferma al 4,7%. Il tasso core scende di un decimo al 3,5%, due decimi in meno rispetto alle attese e minimo da maggio scorso. Su base mensile la variazione a settembre è risultata nulla; minimo da gennaio scorso.
Nello stesso periodo i prezzi alla produzione hanno registrato una variazione annua dello 0,8% per quel che riguarda la componente input, secondo mese di crescita consecutivo e massima variazione dal luglio del 2024. La variazione della componente output, invece, è salita al +3,4%, massimo da marzo del 2023 (+3,6% la versione core, massimo dal luglio del 2023).
Numeri misti per la banca centrale, da un lato le pressioni inflazionistiche sui prezzi al consumo vanno indebolendosi, dall’altra la pressione sui prezzi di produzione torna a salire. Per molti analisti la bilancia sembra pendere per un nuovo taglio dei tassi, ma la discussione all’interno del board potrebbe risultare alquanto complicata.
Giappone, esportazioni tornano a crescere a settembre 2025.
Dopo quattro mesi di calo consecutivi, le esportazioni giapponesi tornano a crescere nel mese di settembre 2025. Su base annua la variazione è stata del +4,2%, miglior risultato dal febbraio scorso. Il dato è inferiore di quattro decimi rispetto alle attese del mercato e sconta il sesto mese consecutivo di calo dell’export verso gli Stati Uniti. Cresce di 5 punti percentuali la domanda proveniente dalla Cina e dall’Europa.
Sempre nel mese di settembre, l’import giapponese ha registrato un incremento annuo del 3,3%, ben al di sopra delle attese e sui massimi da gennaio scorso. Una ripresa della domanda incoraggiata anche dai sussidi governativi sui prezzi dell’energia.
Nel complesso la bilancia commerciale registra il terzo mese in deficit consecutivo, con il gap fra esportazioni ed importazioni che scende a -234,6 miliardi di yen, in netto contrasto con le attese del mercato (+22 miliardi di yen).
Indonesia, a sopresa la banca centrale lascia i tassi invariati.
Ci si attendeva un’ulteriore riduzione di 25 punti base, ma la banca centrale indonesiana ha scelto la prudenza, lasciando il riferimento al 4,75%. L’economia del paese ha ricominciato a correre, con il PIL del secondo trimestre 2025 al +5,2% su base tendenziale, massimo tasso di crescita da due anni a questa parte. Al tempo stesso l’inflazione è risalita sui massimi da maggio 2024, pur rimanendo nella banda di oscillazione prevista dall’istituto centrale.
Sud Africa, inflazione in crescita a settembre.
Nel mese di settembre l’inflazione in Sud Africa è salita al 3,4% su base annua, quarto mese consecutivo sopra la soglia del 3% e un decimo sotto le attese del mercato. Per il momento la crescita dei prezzi rimane all’interno della banda di oscillazione prevista dalla banca centrale (3%-6%), con la componente core che sale al 3,2%, massimo a sette mesi.
Foto di PaulaPaulsen







