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Germania, inflazione sale oltre le attese a settembre 2025

In Germania l’inflazione a settembre sale oltre le attese, rafforzando l’atteggiamento di attesa della BCE. Negli Stati Uniti numeri stabili per le offerte di lavoro, mentre peggiora la fiducia dei consumatori (CB).

A settembre 2025 l’inflazione tedesca risale al 2,4% su base annua, un decimo oltre le attese e due in più del rilevamento precedente. Su base mensile la variazione è stata del +0,2%, anche in questo caso superando le attese del mercato. Il dato core risale al 2,8% su base annua, un decimo in più del mese precedente. L’indice armonizzato sale per il secondo mese consecutivo e tocca il 2,4%, massimo da febbraio scorso e tre decimi oltre le attese. Si tratta di numeri che rientrano nelle stime sull’andamento dei prezzi fatte dalla BCE e che confermano la linea prudente dell’istituto centrale rispetto a ulteriori ribassi dei tassi di interesse.

Giappone, produzione industriale e vendite al dettaglio in calo ad agosto.

Ad agosto 2025 la produzione industriale giapponese è diminuita dell’1,2% su base mensile, confermando il calo del mese precedente e facendo peggio delle attese (-0,8%). Si tratta del secondo mese consecutivo di contrazione, legato a incertezze sul commercio con gli USA, domanda debole e difficoltà nei settori chiave come auto e acciaio. In particolare hanno pesato il calo dei macchinari elettrici (-5,7%), dei metalli fabbricati (-7,8%) e della chimica (-5,2%). Su base annua la produzione è scesa dell’1,3% dopo il -0,4% di luglio, segnando la seconda contrazione consecutiva.

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Sempre ad agosto 2025 le vendite al dettaglio in Giappone sono calate inaspettatamente dell’1,1% su base annua, invertendo il +0,4% rivisto di luglio e deludendo le previsioni di un +1%. È la prima flessione dal febbraio 2022 e la più marcata dall’agosto 2021, dovuta a salari stagnanti, prezzi elevati e condizioni meteo sfavorevoli. Su base mensile, calo dell’1,1% dopo il -1,6% di luglio.

Cina, settore privato rimane in zona espansione a settembre.

A settembre il sondaggio PMI curato dall’istituto di statistica nazionale cinese indica un leggero miglioramento per il settore privato. Il manifatturiero rimane sotto la soglia dei 50 punti, ma registrando il miglior risultato da sei mesi a questa parte mostra segnali di stabilizzazione, grazie a cali più contenuti di ordini e occupazione e pur restando sotto pressione per le tensioni commerciali globali e i dazi USA. Al contrario, i servizi hanno ristagnato, toccando il livello più basso da dieci mesi, frenati da domanda debole e fiducia cauta delle famiglie. Il quadro complessivo resta fragile ma in attesa di possibili misure espansive. Numeri sostanzialmente simili, con qualche nota positiva in più sulla domanda estera, per il sondaggio curato da S&P Global.

Australia, banca centrale lascia tassi invariati.

A settembre 2025 la Reserve Bank of Australia ha mantenuto il tasso di riferimento al 3,6%, minimo da aprile 2023, dopo il taglio di 25 punti base di agosto, in linea con le attese. L’inflazione complessiva e quella core nel secondo trimestre si sono collocate nel target del 2–3%, ma i dati parziali suggeriscono un possibile rialzo oltre le previsioni nel terzo trimestre. La banca centrale ha segnalato incertezze sull’attività interna e sull’inflazione, mentre rischi globali e tensioni commerciali continuano a pesare sulle prospettive di crescita. L’approccio rimane prudente, con disponibilità a intervenire se gli sviluppi internazionali incidessero sull’economia.

Germania, vendite al dettaglio sotto le attese ad agosto.

Ad agosto 2025 le vendite al dettaglio in Germania sono calate dello 0,2% su base mensile, deludendo le attese di un +0,5% e dopo il -0,5% rivisto di luglio. È il quarto calo mensile dall’inizio dell’anno, influenzato da un -1,0% nelle vendite non alimentari e da un -3,8% nel commercio online e per corrispondenza, mentre il comparto alimentare è cresciuto dello 0,6%. Su base annua il commercio al dettaglio è aumentato dell’1,8%, rallentando dal +2,9% di luglio e segnando il ritmo più debole da 13 mesi, complice la minore spesa alimentare che ha compensato i progressi negli altri segmenti.

Francia, inflazione risale a settembre ma registra forte frenata mensile.

A settembre 2025 l’inflazione annuale in Francia è salita all’1,2% dall’0,9% di agosto, massimo da gennaio ma leggermente sotto le attese dell’1,3%. L’accelerazione è stata trainata dai servizi (2,4% vs 2,1%), grazie a minori cali nei costi di comunicazione e a rincari sanitari. L’energia ha registrato una flessione più contenuta (-4,5% vs -6,2%), complice l’effetto base del petrolio, mentre alimentari (1,7% vs 1,6%) e tabacco (4,1% vs 4,0%) hanno visto lievi rialzi. Su base mensile, i prezzi sono scesi dell’1%, maggior calo da settembre 2024, per effetto stagionale di trasporti e alloggi. Stesso trend per il dato armonizzato: +1,1% su base annua (in crescita) e -1,1% su base mensile.

Stati Uniti, offerte di lavoro ad agosto 2025.

Ad agosto 2025 le offerte di lavoro negli Stati Uniti sono aumentate di 19.000 unità, raggiungendo 7,227 milioni, in linea con le attese di mercato. I posti vacanti sono diminuiti nel settore delle costruzioni (-115.000) e nel governo federale (-61.000). Al contempo, assunzioni e cessazioni totali sono rimaste stabili a 5,1 milioni. Tra le cessazioni, sia le dimissioni volontarie (3,1 milioni) sia licenziamenti e altri congedi (1,7 milioni) sono rimaste pressoché invariate. Il quits rate si ferma all’1,9%. I dati sembrano indicare un mercato del lavoro sicuramente più “tranquillo” rispetto a qualche mese fa, ma senza elementi critici significativi. Assunzioni e licenziamenti volontari rimangono stabili, segnale di una volontà sia da parte dei lavoratori che delle imprese di mantenere le posizioni lavorative.

Stati Uniti, fiducia consumatori CB di settembre.

Lettura in calo per l’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board. A settembre l’indicatore scende a 94,2 punti, peggio delle attese. In calo sia le aspettative, sia la valutazione della condizione attuale. Quest’ultima ha registrato il maggior calo ad un anno, mentre le aspettative rimangono sotto quota 80 (zona che indica l’approssimarsi di una fase di recessione) per l’ottavo mese consecutivo. In leggero calo l’inflazione attesa a 12 mesi (5,8%), ma siamo ancora su livelli importanti e superiori a quelli di fine 2024.

Stati Uniti, indice Case-Shiller sui prezzi delle abitazioni a luglio 2025.

A luglio 2025 l’indice S&P CoreLogic Case-Shiller 20-City degli Stati Uniti è aumentato dell’1,8% su base annua, il guadagno più basso dal luglio 2023, dopo il +2,2% di giugno e leggermente sopra le attese dell’1,6%. New York ha registrato il maggiore rialzo annuale (+6,4%), seguita da Chicago (+6,2%) e Cleveland (+4,5%), mentre Boston e Detroit hanno visto incrementi intorno al 4%. Al contrario, diversi mercati della Sun Belt e della West Coast mostrano cali: Tampa -2,8% e Phoenix -0,9%, confermando un rallentamento generalizzato del mercato immobiliare negli Stati Uniti sul quale pesa, come mostrano anche altre statistiche, i costi ancora sostenuti dei mutui.

Foto di wal_172619

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