A marzo la bilancia commerciale dell’area Euro ha fatto registrare un surplus di quasi 37 miliardi di euro, nuovo record storico e secondo mese di crescita consecutivo. A contribuire al robusto aumento delle esportazioni sono stati soprattutto i compratori statunitensi, preoccupati di anticipare l’entrata in vigore dei dazi. Se su base annua le esportazioni sono salite di oltre il 13%, quelle verso gli Stati Uniti hanno fatto registrare un balzo del 59%. I numeri delle importazioni, +8,8% su base annua per un valore di quasi 220 miliardi di euro, mostrano tutto sommato una buona risposta della domanda interna.
Giappone, segno meno per il PIL primo trimestre 2025.
Nel primo trimestre del 2025 l’economia giapponese ha registrato una contrazione dello 0,2% su base congiunturale, un decimo peggio delle attese e primo segno meno da inizio dell’anno scorso. A trascinare in contrazione il Giappone sono stati diversi fattori. La domanda interna non è cresciuta, così come la spesa pubblica, mentre le esportazioni nette sono andate in rosso sulle prime avvisaglie di tensione internazionale. Su base annua la variazione è stata del -0,7%, contro attese di un calo di due decimi.
Stati Uniti, prezzi delle importazioni ad aprile.
Nel mese di aprile i prezzi delle importazioni sono saliti a sorpresa dello 0,1%, in controtendenza rispetto al mese di marzo. Le attese erano per un calo dello 0,4%, motivate dall’idea che gli importatori avrebbero ridotto i prezzi per inglobare i nuovi dazi e rimanere competitive.
Stati Uniti, nuovi cantieri residenziali nel mese di aprile.
Ad aprile i nuovi cantieri residenziali sono saliti dell’1,6%, ad un tasso annualizzato di 1,36 milioni, meno delle attese ma in recupero rispetto a marzo. Nello stesso mese i nuovi permessi edilizi sono scesi di quasi cinque punti percentuali, peggior risultato dal marzo del 2024. Sul settore pesano i tassi di interesse sui mutui ancora elevati e lo stock di abitazioni in vendita.
Stati Uniti, indice Michigan sulla fiducia consumatori a maggio.
Quinto mese di calo consecutivo per l’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan. La stima preliminare di maggio si ferma a 50,8 punti, minimo dal giugno del 2022 e sotto le attese del mercato. In peggioramento sia la componente relativa alla condizione attuale, sia quella relativa alle aspettative. I dazi rimangono la prima preoccupazione per 3/4 del campione intervistato. L’aspettativa di inflazione a 12 mesi sale al 7,3%, nuovo massimo dal 1981 ad oggi, mentre guadagna due decimi quella a lungo termine che si fissa al 4,6%.
Foto di Onkel Ramirez