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Germania, brusco calo della produzione industriale ad agosto 2025

Brusco calo della produzione industriale in Germania nel mese di agosto 2025 (-4,3% rispetto a luglio), una flessione peggiore delle attese guidata dal settore automobilistico

Nel mese di agosto 2025 la produzione industriale tedesca è tornata a scendere. Su base mensile la variazione è stata del -4,3% contro attese di un calo più contenuto del -1%. Per trovare una flessione più marcata di questa occorre tornare indietro fino al marzo del 2022. A trascinare verso il basso l’output dell’industria tedesca è stato soprattutto il settore automobilistico. La produzione di auto e ricambi è scesa di oltre il 18% rispetto a luglio. Cali consistenti anche per il farmaceutico e la produzione di macchinari. In controtendenza il settore energia e quello delle costruzioni. Al netto di questi ultimi due settori la frenata balza al -5,6%, con i beni capitali giù di quasi il 10% e quelli di consumo in calo del 4,7%.

Su base trimestrale, orizzonte meno volatile, la situazione migliora di poco, con un calo rispetto al periodo precedente dell’1,3%. Rispetto ad agosto del 2024 l’output è sceso di quasi quattro punti percentuali.

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Per l’economia tedesca un ulteriore campanello d’allarme dopo il brutto dato sugli ordinativi uscito ieri. La ripresa rimane fragile e condizionata dall’incertezza internazionale.

Giappone, sentiment settore privato migliora a settembre.

A settembre 2025, l’indice del settore dei servizi giapponese è salito a 47,1 da 46,7, il livello più alto da gennaio e quinto aumento mensile consecutivo, superando le attese (47,0). L’indice dei bilanci familiari è migliorato grazie ai settori legati all’abitazione, nonostante il calo di cibo e bevande. Al contrario, l’indice aziendale si è indebolito per la flessione della manifattura, ma l’occupazione è cresciuta. L’indice delle prospettive economiche è aumentato a 48,5 da 47,5, massimo da otto mesi, segnalando segnali di ripresa nonostante le pressioni sui costi e gli effetti della politica commerciale statunitense.

Polonia, politica monetaria sorprende i mercati.

A ottobre 2025, la Banca Nazionale di Polonia ha ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base a 4,5%, segnando il terzo taglio consecutivo e sorprendendo i mercati che prevedevano una pausa. A consentire l’ulteriore allentamento è stato l’andamento di prezzi e salari. L’inflazione annua a settembre è rimasta stabile al 2,9%, entro il target 1,5%–3,5%, mentre la crescita salariale ad agosto è scesa al 7,1%, sotto le attese.

Stati Uniti, continuano a scendere le nuove richieste di mutui.

Nella settimana terminata il 3 ottobre, le domande di mutuo negli Stati Uniti sono diminuite del 4,7%, proseguendo il calo del 12,7% della settimana precedente, a causa dell’aumento dei tassi ipotecari. Le richieste di rifinanziamento, più sensibili ai tassi a breve termine, sono calate dell’8%, mentre quelle per l’acquisto di abitazioni sono diminuite dell’1%. Il tasso medio sui mutui a tasso fisso a 30 anni con importi fino a 806.500$ è sceso leggermente al 6,43% da 6,46%, rimanendo sopra il minimo annuale del 6,34%. La quota di mutui a tasso variabile è salita al 9,5% dal 8,4%.

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