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Fotografia dei mercati finanziari di luglio: rally estivo sull’azionario?

In un luglio pieno di dati e appuntamenti importanti, la fotografia dei mercati finanziari lascia aperta l’ipotesi di un rally estivo sull’azionario.

Consueto appuntamento con la fotografia dei mercati finanziari di kbmeter.com. Le attese sono per un luglio molto caldo, ricco di dati macroeconomici e di importanti decisioni sul commercio internazionale. Se tutti i tasselli andranno al loro posto – cosa per nulla scontata – si potrà pensare a un rally estivo sull’azionario.

Sarà un luglio caldo sui mercati finanziari?

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Sarà sicuramente un mese ricco di appuntamenti in grado di indirizzare l’andamento dei mercati. Si tornerà a parlare molto di dazi, con la speranza che arrivi il via libera all’accordo tra USA ed Europa. Ci sarà una riunione della FED che si prevede piuttosto combattuta, tra chi vorrà mantenere i tassi fermi e chi spingerà per un taglio. Avremo le prime stime sul PIL del secondo trimestre.
Arriveranno – ultimi ma non meno importanti – i dati sui profitti aziendali e l’aggiornamento delle guidance per la seconda parte del 2025. Insomma, tanta carne al fuoco.

C’è chi vede la possibilità di un rally estivo sull’azionario…

I mercati azionari si stanno dimostrando molto resilienti. La de-escalation in Medio Oriente, unita a una maggiore apertura da parte di Powell verso un possibile taglio dei tassi nel breve termine, ha contribuito a ricreare un clima di risk on.
Da tenere in considerazione anche un cambiamento nell’atteggiamento degli investitori verso le mosse dell’amministrazione statunitense: alcuni analisti parlano di un passaggio dallo “Scare me” allo “Show me”, ovvero da una reazione emotiva alle dichiarazioni a una maggiore attenzione ai fatti.
In altri termini, i mercati sembrano aver preso le misure a Trump e ora tornano a concentrarsi sui dati.

E i dati sono tutto sommato buoni?

È questo il punto centrale. Lo abbiamo già detto altre volte: quando arrivano i numeri, la volatilità tende a ridursi e la direzione del mercato si fa più chiara.
Come accennato, luglio sarà carico di dati. Ad oggi sappiamo che i dazi USA effettivamente applicati non stanno incidendo significativamente sui prezzi al consumo, che i consumi si sono indeboliti ma non stanno crollando. Allo stesso tempo, i sondaggi PMI indicano che il commercio internazionale risente dell’incertezza, ma gli operatori restano fiduciosi sui prossimi mesi. Verosimilmente, il PIL USA tornerà positivo nel secondo trimestre del 2025 e, se l’inflazione continuerà a restare sotto controllo, se la FED opterà per un taglio dei tassi a luglio, se la Casa Bianca riuscirà a fare ordine su diversi fronti aperti (dazi e fisco, in primis) e se le trimestrali mostreranno segnali di stabilizzazione o miglioramento, allora i presupposti per un rally azionario ci saranno tutti. Come si intuisce, i “se” sono davvero molti, ma si tratta comunque di uno scenario possibile.

Un quadro interessante, ma torniamo all’attualità. Come si sta evolvendo la situazione.

La nostra analisi globale mostra che gli investitori stanno puntando sull’azionario e sull’obbligazionario, riducendo leggermente l’esposizione sull’oro. Particolarmente convincenti sono l’azionario USA e l’obbligazionario corporate. Sul fronte europeo, crescono le valutazioni dell’azionario britannico, affiancato da quello tedesco. Le aspettative sui tassi, infine, restano orientate al ribasso.

Sul fronte delle materie prime sembra esserci tanta volatilità

Sì, il mercato continua a muoversi in un ampio canale laterale. La nostra analisi sulla rotazione delle materie prime suggerisce che – al netto della fiammata sull’energia – sta diminuendo la pressione sui beni alimentari. In linea generale, se questa tendenza sarà confermata nelle prossime settimane, si tratterebbe di un’ottima notizia per l’evoluzione futura dell’inflazione.

Una nota sulle valute, visto anche quanto successo in Svizzera.

Al momento, il Franco Svizzero continua a essere la valuta con la miglior valutazione nel breve e medio termine, ma la situazione potrebbe cambiare presto. Da un lato, i tassi negativi sui depositi introdotti dalla banca centrale; dall’altro, un atteggiamento di risk on più convinto, potrebbero alleviare la pressione sulla moneta elvetica. Per il resto, l’Euro mantiene buone valutazioni, mentre il Dollaro USA continua nella sua fase di debolezza.

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