Eurozona, inflazione a novembre meglio delle attese

A novembre l’inflazione in Eurozona scende al 2.4% e batte le attese. In calo anche la componente core. In Cina il settore privato stenta a decollare, mentre l’India registra il secondo trimestre consecutivo con una crescita annua superiore al 7%. Negli USA rallentano i consumi. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Giappone, nel mese di ottobre migliora produzione industriale. A ottobre la produzione industriale in Giappone è salita dell’1% su base mensile, meglio delle attese e massimo da giugno scorso. Si tratta del secondo mese di crescita consecutivo, con il dato tendenziale che ritorna in territorio positivo dopo 4 mesi di segni meno. Indicazioni negative, invece, dalle vendite al dettaglio che nel mese di ottobre scendono dell’1.6% su base mensile, peggior dato da metà 2021, mentre su base annua la crescita (20° mese consecutivo) rallenta al +4.2%, meno delle attese.

Cina, settore privato rimane in zona espansione ma rallenta il passo. Secondo i dati del sondaggio PMI curato dall’istituto di statistica nazionale, il settore privato cinese mantiene anche a novembre la zona espansione ma deve fare i conti con un ulteriore peggioramento della manifattura (secondo mese consecutivo in zona contrazione) ed un rallentamento del settore servizi (PMI al minimo da 11 mesi a questa parte).

Eurozona, inflazione a novembre meglio delle attese. Prosegue il calo dell’inflazione nell’area Euro, frutto soprattutto della forte deflazione della componente energia. A novembre l’indice registra una variazione annua del 2.4%, tre decimi meglio delle attese e minimo dal luglio del 2021. Segnali di raffreddamento, comunque, si segnalano anche nella parte core del paniere. In questo caso la variazione annua scende al 3.6%, meglio delle attese e minimo dall’aprile del 2022. Su base mensile i prezzi sono scesi dello 0.5%, maggior flessione dal gennaio del 2020. Numeri che dovrebbero consentire alla BCE di confermare la pausa nei rialzi dei tassi in attesa di capire come andrà l’economia dell’area nei prossimi mesi.

Francia, PIL in calo nel terzo trimestre 2023. A sorpresa la Francia registra una crescita negativa nel terzo trimestre dell’anno. La variazione su base congiunturale è stata del -0.1% contro attese di +0.1%, primo segno meno dal primo trimestre del 2022. Il dato risente di un contributo negativo da parte delle esportazioni nette e delle scorte, mentre reggono i consumi interni e la spesa pubblica sale dello 0.5%. Su base annua la crescita del PIL si ferma al +0.6%, minimo da due anni a questa parte.

India, altro trimestre di crescita per l’economia. Nel terzo trimestre del 2023 l’India registra una crescita su base annua del 7.6%, meglio delle attese e solo due decimi in meno rispetto al trimestre precedente. Mentre manifattura, costruzioni e servizi crescono a doppia cifra, il settore agricolo soffre i guasti del clima e sale solo dell’1.2%. Torna a crescere la spesa pubblica, mentre rallentano i consumi interni.

USA, mercato del lavoro. Poco mosse le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, la crescita settimanale si sta stabilizzando attorno alle 210/220 mila unità. La scorsa settimana sono state 218 mila. Interessante il dato sui sussidi continuativi che hanno ripreso a salire (indicatore di difficoltà a trovare subito un nuovo impiego). Settimana scorsa erano 1.927 milioni, massimo da metà del 2021 e ben al di sopra delle attese del mercato.

USA, redditi e spese personali a ottobre. Si indeboliscono i consumi privati negli USA ma continuano a crescere. Nel mese di ottobre le spese personali sono salite dello 0.2%, minor incremento degli ultimi 5 mesi e due decimi sotto le attese del mercato. A crescere sono gli acquisti di servizi, mentre quelli di beni scendono dello 0.2% su base mensile. L’inflazione ed i tassi di interesse si fanno sentire. Sul fronte dei prezzi, però, la tendenza al rallentamento dell’inflazione continua. Il core PCE price Index registra una variazione annua del 3.5%, due decimi in meno del mese precedente, minimo da metà 2021 ed in linea con le attese. Per la FED potrebbe essere un ulteriore motivo per allungare la pausa dei rialzi.

Canada, PIL in calo nel terzo trimestre dell’anno. Anche per il Canada il terzo trimestre si è chiuso in rosso sul fronte della crescita economica. Su base congiunturale la variazione del PIL è stata del -0.3% contro attese di crescita zero. Si tratta del primo segno meno dal secondo trimestre del 2021. A pesare il brusco calo delle esportazione, -1.3% su base trimestrale (-25% di export per i prodotti petroliferi).

Foto di Ralph

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