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Gender Diversity, ancora tanto da fare nel settore bancario europeo

Secondo un recente studio sulla gender diversity nelle posizioni di vertice delle grandi banche europee, la presenza di donne rimane ancora marginale. Su 63 banche analizzate solo 5 hanno uno CEO donna.

Sul tema della Gender Diversity il settore bancario europeo è uno scolaro che si applica ma che potrebbe fare di più. Con questa metafora scolastica possiamo riassumere quanto emerge da un interessante studio condotto da Charlotte Cervin e Elisabeth Rudman di DBRS Morningstar sulla presenza e sul ruolo delle donne nell’organigramma dirigenziale di 63 grandi banche europee.

Il primo dato che emerge dal report è moderatamente positivo. La percentuale di donne presenti nei consigli di amministrazione è salita di tre punti percentuali dal 2020 a 2022, toccando il 38%. Una percentuale che supera il target 2026 fissato dall’Unione Europea e che in ambito nazionale vede oscillazioni piuttosto marcate. Si passa, ad esempio, dal quasi 50% della Svezia al 27% della Grecia (l’Italia si colloca sulla media dello studio).

Le buone notizie, però, finiscono qui. Perchè se si va ad analizzare la presenza di donne nei ruoli apicali delle banche europee, le percentuali scendono vistosamente. I dati raccolti da Cervin e Rudman ci dicono che solo il 23% delle cosiddette senior leadership positions è occupato da una donna. Una percentuale in crescita rispetto al 2020 ma in calo di due punti percentuali rispetto al 2021. A livello nazionale primeggia la Gran Bretagna che con Irlanda, Svezia e Finlandia può vantare una percentuale di donne nei ruoli apicali oltre il 30%. Tra i CEO dei 63 istituti analizzati, ad esempio, solo 5 erano donne alla fine del 2022, un 8% stabile dal 2020 ad oggi.

Si tratta di numeri ancora molto bassi ma che secondo lo studio confermano comunque la presenza di una correlazione positiva tra presenza di donne nei consigli di amministrazione e incarichi di vertice al femminile. In questo senso l’utilizzo delle quote rosa sembra essere uno strumento valido per migliorare ulteriormente la gender diversity all’interno dei board amministrativi. In aggiunta, una maggior presenza di donne nei ruoli apicali diventerebbe anche un incentivo per tante giovani ad intraprendere quel tipo di carriera.

E non si tratta solo di civiltà e di uguaglianza. Cervin e Rudman ci ricordano che una maggior presenza di donne nei ruoli chiave degli istituti bancari (ma non solo) e collegato anche ad una miglior performance economica.

Foto di Pete Linforth

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