Supply-chain, dalla pandemia emergono i salari

Un sondaggio curato dall’Association for Supply Chain Management di Chicago fa emergere una netta crescita dei salari per i manager del settore della supply chain; più marcato negli USA rispetto all’Europa.

Il complesso ed articolato mondo della supply chain sta piano piano riemergendo dalla lunga zona d’ombra causata dalla pandemia di covid-19. Alcuni settori industriali continuano a soffrire ritardi e carenze nella catena di fornitura, in primis il settore automobilistico, ma nel complesso gli indicatori (tra cui i sondaggi PMI) vanno nella direzione di una normalizzazione.

A tre anni dall’inizio della lunga tempesta acquista un significato ancora maggiore la lettura del sondaggio curato dall’Association for Supply Chain Management (ASCM) e dedicato alla situazione salariale dei professionisti della supply chain tra USA, Canada ed Europa. Vediamo qualche numero.

Nel 2022 quasi la metà dei manager statunitensi intervistati ha riferito aumenti di salario pari o superiori all’8% rispetto all’anno precedente. Un ulteriore terzo colloca il proprio aumento in una forchetta tra il 4% ed il 7.9%. Mediamente il salario annuo di un manager del settore negli USA si aggira sui 98.570 dollati, una cifra che è superiore del 20% rispetto al 2020; l’anno in cui la “grande tribolazione” era iniziata. Nel 2019 il salario annuo medio toccava gli 85 mila dollari circa. Percentuali che permettono di affermare che nel settore i salari reali hanno tenuto botta al peso dell’inflazione.

In Europa, sempre secondo i dati del sondaggio, la crescita dei salari dei manager della supply chain è stata più moderata. Anche se il 42% degli intervistati ha dichiarato aumenti salariali annui del 9%, la paga annua, convertita in valuta americana, arriva a 75mila dollari. I manager europei della supply chain, però, hanno potuto godere di un periodo di ferie più lungo rispetto ai colleghi statunitensi. Il 61% degli intervistati nel vecchio continente, infatti, ha dichiarato di essersi preso una sosta dal lavoro di cinque o più settimane. Negli USA solo il 21% degli intervistati ha avuto questa possibilità; in Canada il 14%.

Il report di ASCM ci indica anche altri dati molto interessanti, uno su tutti è quello relativo al pay gap. Secondo il sondaggio, infatti, le manager con meno di due anni di esperienza hanno percepito un salario superiore rispetto ai colleghi maschi nella stessa situazione. Un inversione che però svanisce quando gli anni maturati nel settore aumentano. Sempre nel 2022 si è registrato una decisa riduzione del gap salariale tra lavoratori “bianchi” e lavoratori “neri”: si è passati, infatti, dal 14% al 4% .

Foto di Avelino Calvar Martinez

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