Fermare la deforestazione entro il 2030? Servono 900 miliardi di dollari

Secondo un recente studio, per fermare entro il 2030 la deforestazione, responsabile del 15% delle emissioni dannose globali, dovrebbero essere messi sul piatto ogni anno circa 900 miliardi di dollari di incentivi.

Quando si parla di riduzione della quantità di anidride carbonica nell’atmosfera non si può più eludere il fatto che per raggiungere l’obiettivo serve non soltanto ridurre le nuove emissioni, ma occorre letteralmente catturare una parte di CO2 già presente sopra le nostre teste. Ed uno dei metodi più semplici e naturali per “mangiare” l’anidride carbonica già emessa è ridurre il più possibile il fenomeno della deforestazione.

Secondo alcuni dati una foresta mista (composta da conifere e latifoglie) è in grado di assorbire qualcosa come 4.9 tonnellate di CO2 all’anno per ettaro. E secondo alcuni studi le concentrazioni attuali di CO2 favorirebbero l’opera di rafforzamento delle foreste, aumentando la loro biomassa. L’argomento è tutt’altro che semplice, ma su una cosa sembra non esserci dubbio: la deforestazione, responsabile del 15% delle emissioni annue di CO2 nell’atmosfera, va bloccata.

Come arrivare a questo obiettivo è la grande sfida dei prossimi anni. Secondo la Energy Transitions Commission la soluzione potrebbe passare anche attraverso un incentivo finanziario diretto. Nel suo ultimo report l’ETC ha provato a calcolare – ed è la prima volta – a quanto ammonterebbe una sovvenzione in grado di annullare i benefici economici derivanti dall’abbattimento degli alberi. Pagare per non abbattere, in parole semplici; attraverso un sistema di crediti agevolati, sovvenzioni statali, donazioni di privati o lo scambio di carbon credits.

Stando ai calcoli dell’Energy Transitions Commission servirebbe una cifra attorno ai 130 miliardi di dollari all’anno. Per chiudere la pratica della deforestazione entro il 2030 occorrerebbe uno stanziamento complessivo da 900 miliardi di dollari all’anno. Cifre importanti e soprattutto molto, molto distanti da quelle ad oggi utilizzate per lo scopo: circa 3 miliardi di dollari all’anno.

Il report dell’ETC però mette in guarda da facili ottimismi, ammesso che visti i numeri possano essere considerati facili. Pagare per bloccare la deforestazione ha un senso solo se nel frattempo vengono messe in atto politiche in grado di influire sulle forze che spingono la domanda.

Perchè si abbattono pezzi di foresta? Principalmente per aumentare le aree coltivabili a pascolo per il bestiame e per la coltivazione delle palme da olio. Secondo Adair Turner, presidente dell’ETC, senza una riduzione della domanda di carne e di olio di palma sarà tremendamente difficile rendere sostenibili queste produzioni senza il ricorso ad ulteriori deforestazioni. Altrimenti, afferma Turner, fermare la deforestazione solo a colpi di incentivi diventerà una missione impossibile; “pushing water uphill”, come dicono gli inglesi.

Foto di lefteye81

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