USA, inflazione meglio delle attese nel mese di novembre

Nel mese di novembre l’inflazione negli USA scende più delle attese dando fiato alla FED ed ai listini azionari. In calo anche la componente core, ma i prezzi collegati alle abitazioni continuano ad accelerare. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Australia, fiducia consumatori ed imprese. Nel mese di dicembre la fiducia dei consumatori australiani migliora rispetto al mese precedente. L’indice elaborato dal Melburne Institute cresce del 3% a quota 80.3. A contribuire al risultato l’aspettativa da parte degli intervistati che il ciclo di rialzi dei tassi da parte della banca centrale sia prossimo alla fine. Per il 58% degli intervistati, però, l’inflazione rimane ancora il principale problema da affrontare. Sul fronte delle imprese, invece, il NAB registra un calo della fiducia degli operatori, con l’indice che si ferma a -4, prima lettura sotto zero dal dicembre del 2021. Tutte le componenti scendono e spiccano due dati non rassicuranti: i leading indicators rallentano il passo; ed il gap tra la percezione della situazione attuale e le aspettative ha toccato livelli record.

Gran Bretagna, mercato del lavoro a novembre. Nel mese di novembre segnali contrastanti sul fronte del mercato del lavoro. Da un lato le richieste di sussidi di disoccupazione salgono di 30 mila unità, maggior rialzo mensile dal febbraio del 2021. Dall’altro lato la disoccupazione rimane a livelli molto bassi, nei tre mesi chiusi a ottobre si ferma al 3.7%, un decimo in più rispetto al periodo precedente, con un aumento dell’occupazione ed un calo degli inattivi. Il dato più rilevante arriva dai salari, cresciuti nel periodo agosto-ottobre del 6.1% su base annua, il maggior rialzo dall’inizio della pandemia, e tre decimi sopra le attese. La crescita dei salari reali rimane in negativo a -2.7%.

Germania, indice Zew migliora nel mese di dicembre. L’indice Zew sulla fiducia degli operatori finanziari tedeschi migliora nel mese di dicembre e si porta a -23.3, meglio delle attese fissate a -26.4. Migliorano aspettative e percezione della condizione attuale. In particolare emerge la sensazione che l’inflazione sia oramai al suo picco e che la politica restrittiva della banca centrale sia di breve respiro. Risultati simili anche per il sondaggio condotto sull’Eurozona.

USA, inflazione meglio delle attese nel mese di novembre. Nel mese di novembre è proseguito il raffreddamento dei prezzi al consumo negli USA. L’inflazione è scesa al 7.1% su base annua, due decimi meglio delle attese e sui minimi dal dicembre dello scorso anno. Rallenta il rialzo delle componenti più variabili del paniere (energia e alimentari) ma segnali di raffreddamento iniziano a vedersi anche nella componente core dell’indice. L’inflazione core, infatti, scende al 6% dal 6.3% del mese precedente, un decimo meglio delle attese. Scendono, ad esempio, i prezzi delle auto usate ma continuano a salire i costi collegati alle abitazioni (mutui, affitti, spese condominiali, bollette). Su base mensile l’inflazione complessiva sale dello 0.1%, minimo a tre mesi, mentre quella core cresce dello 0.2%, il minimo da un anno a questa parte. In definitiva si tratta di dati positivi, che dovrebbero consentire alla FED di moderare il ritmo del rialzo dei tassi. Le spinte inflattive rimangono comunque vive nella componente core (in particolare quelle legate alle abitazioni) e sarà importante monitorare l’andamento dei consumi e dei salari nei prossimi mesi per capire se la battaglia contro l’inflazione sta per essere vinta.

Foto di Ulrich Dregler

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