Gran Bretagna, inflazione accelera a ottobre

In Gran Bretagna l’inflazione accelera ad ottobre e tocca il massimo dallo stesso mese del 1981. Senza interventi statali la variazione annua sfiorerebbe il 14%. Notizie più confortanti dai prezzi alla produzione. Negli USA bene vendite al dettaglio. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Gran Bretagna, inflazione accelera a ottobre. Il tasso di inflazione nel mese di ottobre è salito all’11.1%, quattro decimi sopra le attese del mercato ed in accelerazione rispetto a settembre. Si tratta del valore più alto dall’ottobre del 1981 e occorre anche tenere in conto l’effetto dell’Energy Price Guarantee che sta calmierando i prezzi delle bollette energetiche; senza l’inflazione arriverebbe a sfiorare il 14%. Su base mensile la variazione è stata del 2%, tre decimi oltre le attese, 1.5 punti percentuali oltre il dato di settembre. La componente core rimane ferma al 6.5%, contro attese di un calo a 6.4%, ben oltre il 2% fissato come target dalla banca centrale.

Qualche notizia positiva dei prezzi alla produzione. Se sul fronte dei prezzi di vendita le cose rimangono molto delicate, qualche timida notizia positivi arriva dall’indice dei prezzi alla produzione. Nel mese di ottobre quelli di input sono saliti dello 0.6% su base mensile, tre decimi in meno di settembre ed in linea con le attese. Quelli di output hanno registrato un +0.3% che è di cinque decimi meglio delle attese ed identico al dato di settembre.

Canada, inflazione stabile nel mese di ottobre. L’inflazione canadese rimane stabile nel mese di ottobre al 6.9%, meglio delle attese che la vedevano toccare quota 7%. Il tasso core scende di due decimi rispetto al mese precedente, al 5.8%, mentre la versione trimmed (senza le oscillazioni più vistose) sale di un decimo, al 5.3%

USA, vendite al dettaglio meglio delle attese in ottobre. Nel mese di ottobre le vendite al dettaglio negli USA sono salite dell’1.3% rispetto al mese precedente, battendo le attese ferme al +1% e tornado a crescere dopo lo zero spaccato di settembre.

USA, rallenta rialzo dei prezzi alle importazioni. Nel mese di ottobre il prezzo dei beni importati è salito del 4.2% su base annua, quasi due punti percentuali in meno rispetto a settembre. Su base mensile si registra il quarto mese consecutivo di calo (-0.2%). Altri potenziali effetti calmanti sull’inflazione statunitense.

USA, produzione industriale nel mese di ottobre. Continua la volatilità del dato sulla produzione industriale statunitense. Nel mese di ottobre la variazione è stata di -0.1%, in controtendenza rispetto al mese precedente e ben al di sotto delle attese del mercato (+0.2%). Su base tendenziale il bilancio rimane positivo (+3.3%). La produzione manifatturiera registra un +0.1% su base mensile, frutto dell’aumento di output di beni durevoli, mentre quello di beni non durevoli scende dello 0.3% rispetto a settembre. La capacità utilizzata scende sotto la soglia dell’80% (79.9%), ma rimane ancora sopra la media di lungo periodo.

USA, indice NAB certifica il raffreddamento del mercato immobiliare USA. L’indice NAB di ottobre scende per l’11° mese consecutivo, toccando quota 33, il minimo dal 2012. Calo di tutte le componenti: scendono le aspettative di vendita, le vendite attuali e diminuiscono anche i potenziali acquirenti. L’effetto tassi di interesse continua a modificare lo scenario sul mercato immobiliare USA.

Foto di PublicDomainPictures

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