Nel mese di agosto la Cina ha registrato segnali di recupero sul fronte della produzione industriale e delle vendite al dettaglio. In Gran Bretagna, invece, i consumi frenano vistosamente a causa dell’alta inflazione. Negli USA i consumatori continuano ad essere fiduciosi ed abbassano le aspettative di inflazione. Questo ed altro nell’ultima kbriefing della settimana.
Cina, dall’economia segnali di recupero in agosto. Nel mese di agosto la produzione industriale cinese è salita del 4.2% su base annua, un dato in rialzo rispetto al mese precedente e di tre decimi superiore alle attese del mercato. Per l’industria cinese è il quarto mese consecutivo con l’output in espansione. Cresce a doppia cifra la produzione del settore delle utilities, mentre la manifattura registra un +3.1% su base annua frutto anche di un’ottimo risultato del settore auto. Ma ad agosto sembra essersi ridestasta anche la domanda interna, complici le minori restrizioni anti covid. Le vendite al dettaglio, infatti, sono cresciute del 5.4% su base annua, miglior risultato da sei mesi a questa parte e quasi due punti sopra le attese del mercato.
Gran Bretagna, brusco calo delle vendite al dettaglio in agosto. Nel mese di agosto le vendite al dettaglio in Gran Bretagna sono diminuite dell’1.6% su base mensile, il peggior dato dal dicembre del 2021 ed oltre un punto percentuale in più delle attese. L’inflazione colpisce un po’ tutti i settori merceologici, dall’alimentare all’abbigliamento. Su base annua si registra il quinto mese consecutivo con il segno meno: -5.4%, peggio delle attese (-4.2%) e del dato di luglio.
Russia, sesto taglio dei tassi consecutivo. La banca centrale russa ha ridotto di altri 50 punti base i tassi di interesse. Una mossa attesa dai mercati e che porta il riferimento al 7.5%. Le prospettive economiche rimangono molto problematiche con un’inflazione che per il 2022 è attesa tra l’11% ed il 13%.
USA, indice della fiducia consumatori dell’università del Michigan a settembre. L’indice della fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan registra il miglior risultato da 5 mesi a questa parte nella lettura preliminare diffusa oggi. L’indicatore sale a 59.5, oltre un punto in più rispetto ad agosto e mezzo punto in meno delle attese. Si muovono verso l’alto sia l’aspettativa per i prossimi mesi, sia la percezione della situazione attuale. Anche sul fronte dei prezzi i consumatori statunitensi sembrano ottimisti, l’aspettativa di inflazione a 12 mesi cala al 4.6%, dal 4.8% di agosto. Quella a medio termine scende al 2.8%, prima volta su questi livelli dal luglio del 2021. Il calo dei prezzi dell’energia e la situazione del mercato del lavoro che rimane piuttosto florida sembrano al momento ispirare ottimismo nei consumatori, elemento positivo sul fronte dei consumi, un po’ meno probabilmente sul fronte della lotta all’inflazione.
Foto di Ferdinand