La disuguaglianza economica globale, dopo tre decenni di calo, potrebbe tornare a salire. E’ la conclusione di uno studio pubblicato recentemente.
Dagli inizi degli anni 80 all’immediato pre-pandemia, il coefficiente di Gini – un indicatore statistico che misura la diseguaglianza di una distribuzione – relativo all’andamento della ricchezza globale è passato da valori vicini a 0.70 a livelli sotto lo 0.60. In altri termini, nel corso degli ultimi tre decenni la disuguaglianza di reddito nella popolazione mondiale è diminuita. Un percorso virtuoso che però non racconta tutta la storia e che potrebbe essere giunto ad un punto di svolta.
Come abbiamo avuto già modo di scrivere, la crescita del PIL pro capite di economie come quella cinese ed indiana, fenomeno che è alla base della riduzione della disuguaglianza economica globale, non si è accompagnata ad una distribuzione omogena della ricchezza interna. In questi decenni abbiamo quindi assistito ad una riduzione della disuguaglianza economica tra paesi ma allo stesso tempo ad un aumento delle disuguaglianze economiche all’interno dei paesi. Una correlazione inversa, se vogliamo dirla così, foriera di grosse preoccupazione per la politica, specie in tempi complicati come quelli che stiamo vivendo, all’indomani di una pandemia e con una forte fiammata inflazionistica.
Ma sembra che non sia tutto. O quantomeno questo è quello che sostengono Ravi Kanbur, Eduardo Ortiz-Juarez, Andy Sumner nel loro recente lavoro intitolato: “The global inequality boomerang“. Il boomerang di cui parlano i tre economisti è quello della disuguaglianza globale, che dopo tre decenni di calo, potrebbe tornare a salire dalla fine di questo decennio. E non si tratta di una conseguenza collegata alla pandemia ma di una dinamica ben più profonda. Kanbur ed i colleghi la spiegano così: la riduzione della disuguglianza economica globale negli ultimi trent’anni è frutto della crescita delle economie “middle income” (Cina ed India su tutte come detto in precedenza). Partendo da livelli di reddito pro-capite molto bassi, la corsa dei due giganti asiatici ha avuto come conseguenza statistica la riduzione degli indicatori di disuguaglianza. Ora, però, ogni ulteriore avanzamento avrà un impatto globale inferiore e prevarrà invece il divario, nel frattempo accentuatosi, con le economie low income. La crescita delle economie middle income rispetto a paesi high e low income disegna una sorta di curva di Kuznets inversa, con la disuguaglianza che prima diminuisce e poi torna a salire.
I tre economisti hanno provato a simulare l’andamento del coefficiente di Gini su scala globale nei prossimi due decenni. Ipotizzando che la distribuzione di ricchezza interna ai singoli paesi rimanga stabile, lo scenario ottimistico vede la disuguaglianza economica risalire da fine decennio. La pandemia – e la crisi inflazionistica – non possono che influire negativamente su questa tendenza, accelerandola.
Foto di tama66