Negli USA il PIL si contrae nel primo trimestre 2022, in larga parte per la crescita delle importazioni ed il fisiologico calo delle scorte. Tengono consumi e investimenti privati. In Germania nuovo record per l’inflazione ad aprile. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Giappone, a marzo bene vendite al dettaglio. Male produzione industriale… Nel mese di marzo le vendite al dettaglio in Giappone hanno registrato una crescita mensile del 2%, ben oltre le attese ed in controtendenza rispetto al -0.9% di febbraio; primo segno più dopo quattro mesi di calo. Si tratta del miglior risultato dal settembre dello scorso anno. Notizie negative, invece, dalla produzione industriale che nel mese di marzo ha registrato una crescita dello 0.3%, portando il dato annuo a -1.7% dal +0.5% di febbraio. Soffre soprattutto il comparto auto.
…e la banca centrale resta ferma. La BoJ, come previsto, lascia i tassi invariati a -0.1% e conferma le operazioni di controllo sul rendimento dei titoli a 10 anni (oscillazione di 25 punti base attorno allo zero). Il board stima una crescita dell’economia giapponese un po’ più contenuta per il 2022, al 2.9% dal 3.8% precedente, con l’inflazione che dovrebbe restare sotto il 2%.
Spagna e Germania, inflazione si conferma sui massimi. Nel mese di aprile l’inflazione in Spagna dovrebbe fermarsi all’8.4%, in calo rispetto al picco del 9.1% di marzo e più bassa rispetto alle attese di mercato. A scendere sono però solo le componenti volatili (in particolare l’energia), il dato core è visto in ulteriore accelerazione al 4.4% dal 3.4% del mese precedente. In Germania l’inflazione ad aprile è attesa al 7.4%, un decimo oltre il dato di marzo con una variazione mensile dello 0.8% in netto calo rispetto al +2.5% di marzo.
Brasile, nuova accelerata dei prezzi alla produzione. Nel mese di marzo l’indice PPI sale del 3.13% su base mensile, riaccelerando rispetto al +0.54% di febbraio. Su base annua si registra il terzo mese di calo consecutivo con un +18.3% che è comunque superiore alle attese di mercato.
USA, PIL stecca il primo trimestre 2022. L’economia statunitense registra un inaspettato stop nel primo trimestre del 2022. Il PIL segna una contrazione dell’1.4% annualizzato su base trimestrale, primo segno meno dopo sei trimestri di crescita. Il consenso era per una crescita dell’1.1% annualizzato ma, osservando l’andamento delle componenti, il dato non suscita troppi allarmismi. Crescono i consumi (+2.7%, tre decimi in più rispetto al trimestre precedente) e gli investimenti privati. Contributi negativi dalle scorte (il dato paga la crescita oltre la norma di fine 2021), dalla spesa pubblica e dalle esportazioni nette (a causa anche dell’effetto inflazione sulle importazioni). Sul fronte inflazione da segnalare il PCE price index al +5.2% nella sua versione core (due decimi oltre il mese precedente, oltre tre punti sopra il target FED).
USA, mercato del lavoro. Le richieste di sussidi di disoccupazione rimangono sui minimi storici. La scorsa settimana sono state 180mila, in calo rispetto alla settimana precedente. La media a 4 settimane risale a 179mila, mentre i sussidi continuativi si sono stabilizzati attorno agli 1.4 milioni.
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