Settore trasporto merci via mare, vittima e carnefice nel cambiamento climatico

Gli effetti del cambiamento climatico potrebbe costare miliardi di dollari al settore del trasporto merci via mare, ponendo la supply chain globale di fronte a nuove problematiche.

Il settore del trasporto merci via mare è al tempo stesso una delle principali fonti di emissione di gas serra ed uno dei settori più a rischio per gli effetti dei cambiamenti climatici. Uno studio di RTI International per l’ente no-profit EDF (Environmental Defense Fund) prova a dare qualche numero.

Ma in che modo il cambiamento climatico influisce sul trasporto merci via mare? Per rispondere a questa domanda basta citare solo alcuni dati: nel 2019 il tifone Lekima ha costretto alla chiusura del porto commerciale di Wenzhou per 45 giorni e causato danni per 45 miliardi di dollari al porto di Dalian. Delle 400 navi cargo andate perdute tra il 2015 ed il 2019, 80 sono state vittime di eventi atmosferici. Nel 2019 un prolungato periodo di siccità causò seri ritardi al transito delle navi nello stretto di Panama, con un costo stimato di 300 milioni di dollari (fonte dati Bloomberg).

Come ricorda lo studio RTI/EDF eventi atmosferici sempre più intensi non faranno altro che aumentare la frequenza ed il costo di quanto riassunto nei dati appena citati. Danneggiamenti ai porti, perdita di navi, allungamento dei tempi di spedizione potrebbero entro fine secolo arrivare a costare qualcosa come 25 miliardi di dollari/anno all’industria del trasporto merci via mare. E, cosa non secondaria, rischia di procurare danni permanenti alle rotte su cui passa quasi l’80% del volume di merci spedite via cargo ogni anno, con le conseguenze sulla supply chain – e quindi sui prezzi – che si possono immaginare. Se consideriamo l’attuale tasso di crescita del commercio internazionale, nel 2100 il peso complessivo delle merci trasportate dovrebbe raggiungere le 120 miliardi di tonnellate per anno. Gli effetti del cambiamento climatico, spiega la ricerca, possono ridurre questi volumi fino al 10%.

Come detto il trasporto via mare è anche tra le principali fonti di emissione di gas serra, ben il 20% della CO2 emessa ogni anno è generata da navi e strutture portuali. Ed è per questo motivo che la soluzione passa anche necessariamente dalla decarbonizzazione del trasporto merci marittimo, in altre parole dall’abbandono dei carburanti fossili. In questo senso molti armatori stanno aderendo al target zero emissioni entro il 2050 ed alcuni stanno già sviluppando nuovi propulsori in grado di sfruttare carburanti puliti come il metanolo.

Foto di soualexandrerocha

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