Francia, inflazione torna a correre in febbraio

Nel mese di febbraio l’inflazione in Francia sale al 3.6%, riaccelerando rispetto al mese precedente. Bene ordini durevoli e spesa per consumi a gennaio negli USA. Fiducia consumatori in netto calo in Gran Bretagna. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Gran Bretagna, fiducia consumatori si appesantisce su inflazione. Nel sondaggio GfK di gennaio la fiducia dei consumatori crolla al minimo da oltre un anno, terzo mese consecutivo di calo e dato inferiore alle attese del mercato. A fiaccare la fiducia delle famiglie è l’inflazione e la preoccupazione per un aumento di tasse e oneri finanziari. Peggiora la percezione della situazione attuale, ma cala soprattutto l’aspettativa sull’andamento dell’economia nei prossimi mesi. Nell’incertezza i consumatori rivedono, diminuendola, la loro propensione agli acquisti.

Germania, prezzi delle importazioni salgono a gennaio. Riaccelerano i prezzi delle importazioni tedesche nel mese di gennaio: +4.3% su base mensile rispetto al +0.1% di dicembre ed alle attese ferme a +1.6%. Su base annua la variazione tocca il +26.9%, record dall’ottobre del 1974. Costo dell’energia importata che su base annua tocca +101% (il gas naturale sfonda il +300% ad un anno). Rialzo consistente anche per i prezze delle importazioni di beni alimentari: +21% su base annua i beni agricoli, +29% il grano.

Francia, inflazione torna a correre in febbraio. Nel mese di febbraio l’inflazione francese è tornata ad accelerare. Su base mensile è +0.7% contro il +0.3% del mese precedente e delle attese. Su base annua la variazione tocca il 3.6% (massimo dal giugno del 2008), quattro decimi sopra le attese. Riaccelerazione anche per i prezzi alla produzione (inflazione in fieri): +4.6% su base mensile contro attese di +1.2%; il dato a gennaio si era fermato al +1.3%.

Eurozona, fiducia operatori economici a febbraio. L’indicatore della fiducia degli operatori economici dell’Eurozona migliora nel mese di febbraio, portandosi a quota 114 dal 112 di gennaio, quasi un punto oltre le attese. Migliora sensibilmente l’ottimismo del settore servizi sull’aspettativa di eliminazione delle restrizioni anticovid. In crescita anche la fiducia di industria e costruzioni. Solo i consumatori sembrano essere più pessimisti (e la motivazione è facilmente intuibile).

USA, ordini di beni durevoli a gennaio. Terzo mese consecutivo di crescita per gli ordini di beni durevoli negli USA. A gennaio è +1.6%, quattro decimi in più di dicembre e il doppio rispetto alle attese. Al netto del settore trasporti la variazione è dello 0.7%, sempre sopra alle attese del mercato. +0.9%, invece, gli ordini dedotti settore difesa e aerei (un indicatore della propensione all’investimento delle imprese), in accelerazione rispetto a dicembre e meglio delle attese del mercato.

USA, consumi privati e redditi a gennaio. Nonostante l’inflazione i consumi statunitensi reggono. Nel mese di gennaio le spese per consumi sono cresciute del 2.1% su base mensile, sei decimi oltre le attese ed in controtendenza rispetto a dicembre. Stabili, invece, i redditi percepiti. Sul fronte dei prezzi, invece, cresce ancora il PCE Price Index (la misura dell’inflazione più monitorata dalla FED). Su base mensile è +0.6%, un decimo in più rispetto a dicembre. Su base annua è +6.1% (dato core al +5.2%), tre decimi oltre il dato di dicembre e sopra le attese del mercato.

USA, fiducia consumatori Michigan di febbraio. La lettura finale dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’università del Michigan rimane sui minimi da almeno un decennio. Il dato finale è di 62.8 punti, un punto abbondante in più rispetto alla stima flash. Riviste al ribasso le aspettative di inflazione: 4.9% per il breve periodo (precedente a 5%); 3% a 3 anni (precedente a 3.1%).

Foto di pignatta

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.