Nel 2022 alluvioni ed inondazioni potrebbero creare danni agli immobili commerciali USA per quasi 14 miliardi di dollari. E’ il risultato dell’ultimo studio realizzato da First Street Foundation.
I rischi economici derivanti dal cambiamento climatico sono più reali e vicini nel tempo di quanto si possa immaginare. E’ questo in estrema sintesi il messaggio che arriva dall’ultimo studio confezionato dalla First Street Foundation.
Al centro del lavoro della start up con sede a Brooklyn ci sono gli effetti delle alluvioni sugli immobili commerciali delle principali città USA. Secondo il modello elaborato da First Street nel 2022 i danni a negozi ed uffici causati da alluvioni ed esondazioni di fiumi possono toccare i 13,5 miliardi di dollari. Una cifra destinata ad aumentare fino al 25% entro il prossimo trentennio a causa della sempre maggior severità dei fenomeni atmosferici, conseguenza diretta dei cambiamenti climatici che il nostro pianeta sta subendo.
Secondo il report gli edifici commerciali attualmente a rischio sfiorano le 800 mila unità, conta che è destinata a crescere dell’8% entro il 2052. Oltre al danno diretto agli edifici, First Street calcola che l’economia locale subirebbe un ulteriore costo pari a 26 miliardi di dollari in mancata produzione, a cui si dovrebbero aggiungere i danni indiretti collegati al periodo di mancato utilizzo degli immobili, una cifra attorno ai 23 miliardi di dollari. Tirando le somme si tratta di un perdita complessiva da oltre 50 miliardi di dollari.
Tra le città a maggior rischio lo studio include anche Pittsburgh che, sebbene disti oltre 200 kilometri dalla costa, ha il suo cuore commerciale in prossimità della confluenza di tre fiumi.
Anche se sul metodo utilizzato per la quantificazione dei danni da parte del report della First Street sono state sollevate diverse critiche, rimane chiaro ed indiscutibile un concetto: il cambiamento climatico è tra noi ed i suoi effetti economici sono una voce che peserà in maniera sempre più consistente sui bilanci pubblici e privati.
Foto di hermann
