Uno sguardo ai dati FacSet per capire come sta andando negli USA, e sullo S&P500 in particolare, la presentazione dei conti del terzo trimestre 2021.
I conti societari del terzo trimestre 2021 erano senza dubbio molto attesi dai mercati finanziari. Gli investitori puntavano su questi dati per indagare come le società rispondessero alla fase un po’ frenante della ripresa economica post-covid, con un occhio di riguardo alla guidance per capire l’atteggiamento dei board rispetto alla forte accelerazione dei prezzi ed ai disguidi della supply chain.
Anche se molto probabilmente una parte dell’effetto inflazione non è ancora stato “somatizzato” dai conti aziendali, le trimestrali pubblicate in queste setttimane si sono rivelate decisamente sopra le attese. E per capirne qualcosa di più ricorriamo ai dati pubblicati da FactSet nel suo blog.
Al 5 novembre scorso ben l’89% delle società appartenenti allo S&P500 aveva diffuso le proprie trimestrali, una percentuale altamente significativa. Ebbene, di queste l’81% ha presentato al mercato risultati superiori alle stime ed il margine di miglioramento è in media del 10.3%, una differenza di quasi due punti percentuali superiore alla media a 5 anni.
Conti migliori delle attese ed utili che crescono a ritmi da record. La media del tasso di crescita degli utili societari, pubblicati ed attesi, è al 39.1%, oltre dieci punti in più rispetto a fine settembre. I settori che più di tutti hanno contribuito a questa crescita di profitti sono quello finanziario e quello farmaceutico. Nel complesso l’indice sta registrando il più alto tasso di crescita degli utili dal secondo trimestre del 2010 e gli analisti sembrano ottimisti anche sulle potenzialità dell’ultimo periodo dell’anno, con attese di utili in crescita del 20% su base annua.
Anche sul fronte dei fatturati i conti del terzo trimestre 2021 si sono rivelati migliori delle attese. Sempre valutando lo S&P500, FactSet sottolinea come il 75% delle società ha battuto le aspettative, con tassi di crescita attorno al 17%.
Dati che fanno schizzare verso l’alto anche il rapporto tra prezzo delle azioni ed utili (P/E). Quello stimato a 12 mesi si è portato a 21.4, al di sopra della media a 10 anni.
Foto di Geralt