Nel mese di maggio crescono ancora i posti vacanti negli USA, con il tasso di assunzione che rimane attorno al 4%. In Germania brutto dato sulla produzione industriale a maggio. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.
Germania, cala produzione industriale a maggio. Secondo mese consecutivo di calo per la produzione industriale tedesca. A maggio è -0.3% rispetto al mese precedente con una riduzione significativa di impiantistica ed energia. Le aspettative erano per un rialzo dello 0.5%. Rispetto al livello del febbraio 2020 la produzione industriale rimane inferiore di 5 punti percentuali. I segnali arrivati ieri dagli ordinativi rischiano di incidere anche sul dato di giugno.
Gran Bretagna, segnali di stabilizzazione dai prezzi dell’immobiliare. Nel mese di giugno i prezzi dell’immobiliare sono scesi dello 0.5% su base mensile, primo calo da inizio anno, diretta conseguenza del progressivo ritorno della tassazione “normale” sulle compravendite. Su base annua l’incremento è stato dell’8.8%, in flessione rispetto al record di +9.6% toccato nel mese di maggio.
Brasile, vendite al dettaglio ancora in crescita a maggio. Per il secondo mese consecutivo crescono le vendite al dettaglio in Brasile. A maggio l’incremento è stato dell’1.4%, in flessione rispetto al dato rilevato nel mese precedente e sotto le attese del mercato (+2.4%).
Canada, PMI giugno. Balzo dell’indice PMI della manifattura canadese che a giugno tocca quota 71.9, secondo miglior valore dal 2011 e quinto mese consecutivo in zona espansione. Tra le componenti si segnala la “solita” pressione sui prezzi di vendita ed il buon andamento dell’occupazione.
USA, posti vacanti crescono ancora a maggio. Aumentano ancora a maggio i posti vacanti negli USA, che arrivano alla quota record di 9.206 milioni. Sono il settore dei servizi e quello dell’educazione a presentare il maggior numero di offerte lavorative, con il primo che segna una variazione di oltre 100 mila posti vacanti in più, in corrispondenza di riaperture sempre più ampie. Flette leggermente sia il dato delle assunzioni (-85 mila), sia quelle delle separazioni (licenziamenti volontari e altro, quasi 500 mila in meno).
USA, IBD/TIPP Economic Optimism. L’IBD/TIPP Economic Optimism Index scivola a giugno a 54.3, il livello più basso dal febbraio scorso, zavorrato dalle preoccupazioni sull’inflazione e dalla fine dell’entusiamo da stimoli fiscali. Peggiorano i sottoindici sulla fiducia nel governo federale e sulle aspettative di crescita dell’economia nei prossimi sei mesi. Migliora, invece, l’aspettativa sulle condizioni delle proprie finanze personali.
Foto di Gerd Altmann