Bellezze naturali e ricchezza prodotta. Quanto vale il capitale naturale di un paese?

Quanto valgono le bellezze naturali di un paese in termini di ricchezza prodotta? In altri termini che valore ha il capitale naturale di un paese? Una domanda che si sono posti in Gran Bretagna e che fa parte di una precisa volontà politica portata avanti dal governo Jonhson: dare un valore monetario alle risorse naturali per far intendere anche alle orecchie più sorde l’importanza di salvaguare l’ambiente.

Per salvare il nostro pianeta tutto è lecito, anche ricorrere a mezzi che ai più potrebbero sembrare cinici e veniali. Ed allora ecco, immaginiamo cosa sarebbero le estati italiane senza le spiagge, o come cambierebbe la percezione di località come Cortina o Saint Moritz senza la cornice delle Alpi. L’ambiente contribuisce alla creazione della ricchezza di un paese, anzi per alcune attività ed interi settori – consci o meno che ne siano gli operatori economici – sono elemento fondamentale. Si può quindi sostenere che esiste un capitale naturale dal quale l’economia ricava una sorta di rendita e che anche per questo motivo va tutelato.

Fino ad ora poche erano state le ricerche in materia, ed ancora meno gli istituti di statistica che avevano provato a mettere giù una serie storica che potesse trasformare foreste, sabbia e rocce in moneta sonante. In inglese tutto questo ha un nome preciso, natural capital accounting ed il premier Boris Johnson lo ha inserito tra i punti principali della sua agenda green, quella che promette di mettere al centro del dibattito al prossimo convegno dell’ONU sul clima che la Gran Bretagna ospiterà nei prossimi mesi.

Ma allora quanto vale l’ambiente in termini di contributo alla crescita economica di un paese? L’Office of National Statistic britannico ha preso in considerazione tutte le attività, turistiche e non, la cui esistenza è indissolubilmente legata alle risorse naturali. Una vacanza al mare o un trekking in montagna, tanto per fare due esempi. Analizzando i dati dal 2011 al 2019, l’ONS ha calcolato in 12 miliardi di sterline il contributo che le risorse naturali hanno dato all’economia, ossia il valore del capitale naturale britannico, nel 2019. Un valore in crescita: 1 miliardo in più rispetto al 2011. Il numero di attività legate alle risorse naturali, dai parchi cittadini alle spiagge, è aumentato da 1.2 miliardi nel 2011 a 1.5 miliardi nel 2016. Di tutte le attività turistiche e del tempo libero che si possono fare all’aperto, l’8% è dipendente da una risorsa naturale e la maggior parte è svolta in contesti urbani.

La salvaguardia dell’ambiente potrebbe avere un alleato in più. Il natural capital accounting può trasformare il valore delle risorse naturali in una misura comprensibile anche agli ambienti economici più refrattari, ponendo la questione in termini di rendita cessante a causa dei cambiamenti climatici, e generando un motivo in più per impegnarsi nella salvaguardia dell’ambiente che ci circonda.

Foto di Jörg Peter

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