Diffusi i dati delle vendite al dettaglio di gennaio in Germania: il lockdown continua a penalizzare i consumi. Nell’Eurozona l’inflazione si mantiene stabile in febbraio. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Germania, il lockdown tiene le vendite al dettaglio sotto scacco. A gennaio è proseguito il calo delle vendite al dettaglio, rispetto al mese precedente il volume di acquisti è sceso del 4.5%, secondo peggior dato da aprile del 2020 e secondo mese consecutivo con il segno meno (a dicembre fu -9.5%). Il lockdown continua a pesare sui negozi. Le vendite di beni non alimentari sono scese del 16.4% rispetto a dicembre, si salvano le vendite online cresciute del 31% rispetto al mese precedente. Su base annua il saldo torna pesantemente negativo, a -8.7% rispetto al +2.5% registrato in dicembre.
Corea del sud, produzione industriale frena in gennaio. Si interrompe dopo due mesi la crescita della produzione industriale sudcoreana su base mensile. Il -1.6% di gennaio è il peggior dato dal maggio del 2020. Su base annua il saldo rimane positivo – visto il confronto con uno dei mesi peggiori del 2020 – a +7.5% contro attese di +5.3% ed il precedente valore di +2.5%. Frenano servizi e costruzioni mentre sprinta la manifattura: +7.4% rispetto a gennaio 2020, quasi due punti sopra le attese.
Germania, nuovo aumento disoccupati a febbraio. Mentre il tasso di disoccupazione rimane fermo al 6%, a febbraio torna a crescere il numero di disoccupati, un +9mila persone che interrompe una serie di sette mesi consecutivi di calo. Il dato sorprende in negativo i mercati che si attendevano un altro piccolo calo (-13mila).
Eurozona, inflazione stabile a febbraio. Dopo lo scossone di inzio anno rimane per il momento stabile l’inflazione nell’Eurozona. A febbraio si conferma il +0.9% su base annua, massimo a 11 mesi. Ritmi rallentati sia sui servizi che sui beni di consumo, con la componente energia a segnalare le variazioni più significative. Il dato core, senza la parte volatile, cede un decimale rispetto a gennaio, portandosi a +1.1%, ben al di sotto del target BCE del 2%.
Canada, quarto trimestre 2020 con il segno più per il PIL. Il Canada ha registrato il secondo trimestre consecutivo di crescita a fine dicembre scorso. Un +2.3% su base trimestrale che si affianca al +8.9% del terzo trimestre 2020. Nel complesso il 2020 si è chiuso con un -5.4%, peggior risultato dall’inizio della serie (1961). Il dato mensile rivela però un progressivo rallentamento dell’attività economica. A dicembre il PIL è cresciuto dello 0.1%, sette decimali in meno rispetto a novembre, peggior risultato da aprile scorso. Segnali non allarmanti anche sul fronte prezzi che si confermano in salita ma con ritmi decrescenti. Il deflatore del PIL nell’ultimo trimestre 2020 segna +1.1% trimestrale, in netto calo rispetto al 2.4% del terzo trimestre.
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