Continua il progresso della produzione industriale in Cina ma il ritmo non è indicativo di una ripresa vigorosa. Negli USA le vendite al dettaglio salgono meno delle attese. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Cina, ripresa c’è ma rallenta La produzione industriale in Cina è cresciuta in luglio del 4.8% su base annuale, meno delle attese e confermando il ritmo registrato in giugno. Si tratta del 4° mese consecutivo di crescita, con i settori manifatturiero e utilities a proseguire l’espansione. Flette invece il comparto estrattivo. Da inizio anno la produzione industriale è in flessione dello 0.4%.
Sul fronte delle vendite al dettaglio, anche luglio segna rosso. Si tratta del settimo mese consecutivo di calo, anche se dal -20.5% di gennaio si è arrivati al -1.1% di luglio. Le attese erano per un ritorno, già a luglio, del segno più (+0.1%).
Nel complesso i dati di ieri sera confermano due cose. Da un lato che la ripresa in Cina continua; dall’altro che la sua velocità è molto più bassa di quanto sperato inizialmente.
Malesia, covid-19 picchia duro sul PIL. Nel secondo trimestre 2020 l’economia malese segna un calo del PIL, su base annua, del 17.1%. Si tratta del peggior dato dal 1998, peggiore rispetto alle attese di mercato di sette punti percentuali. Scendono tutte le voci tranne la spesa pubblica. -18.5% i consumi interni, -28% gli investimenti fissi. La contrazione rispetto al primo trimestre è stata del 16.5%.
Sempre nell’area asiatica si registrano il dato di Taiwan, il peggiore dal 2009 anche se meno di quanto stimato in precedenza, con una variazione negativa dello 0.58%. Brutte notizie per Hong Kong, con il secondo trimestre che fa registrare una contrazione del PIl del 9% su base annua, quarto trimestre consecutivo in calo.
Eurozona, Pil e occupazione. Nel secondo trimestre del 2020 l’economia dell’eurozona ha subito una contrazione del 15% su base annua e del 12.1% su base trimestrale. I dati sono in linea con le attese del mercato e confermano la recessione tecnica per l’area.
Sul fronte del mercato del lavoro, nel secondo trimestre l’occupazione nell’area euro è scesa del 2,9% su base annua e del 2.8% su base trimestrale. In questo caso il dato è peggiore alle attese e si tratta di un record negativo.
USA, vendite al dettaglio in luglio. A luglio le vendite al dettaglio negli USA crescono meno delle attese. Il +1.2% su base mensile è lontanissimo dal dato di giugno (+8.3% rivisto al rialzo) e sotto di 7 decimali rispetto alle stime degli analisti. Male soprattutto la vendita di auto, senza questa componente le vendite sono salite dell’1.9%.
Usa, produzione industriale in luglio. Mentre la produttività del lavoro non agricolo rimbalza nel secondo trimestre (+7.3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno), aumenta il costo per unità di prodotto del 12%. La produzione industriale in luglio avanza del 3% rispetto al mese precedente, quella manifatturiera del 3.4%. Nel confronto con febbraio scorso siamo ancora in negativo di oltre 8 punti percentuali. Significativo anche il confronto con luglio 2019: -8.2%. L’utilizzo della capacità produttiva torna al 70%.
USA, fiducia consumatori di agosto. Quasi invariato il dato sulla fiducia dei consumatori ad agosto. Il 72.8 è di tre decimali sopra il dato di luglio. Confermate le aspettative di inflazione a breve (3%), mentre aumenta di un decimale (al 2.7%) l’aspettativa di inflazione a 5 anni. Leggero peggioramento per quel che riguarda la percezione della condizione attuale, mentre le aspettative sull’economia per i prossimi mesi sale a 66.5 da 65.9
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