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Conferme dai PMI di luglio. Economia rialza la testa ma rimane nodo occupazione
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Conferme dai PMI di luglio. Economia rialza la testa ma rimane nodo occupazione

Infornata di PMI relativi al mese di luglio in questo primo lunedì agostano. Dalla loro lettura appare chiaro il tentativo di rialzare la testa da parte dell’economia mondiale, ma gli ordini all’esportazione rimangono deboli e l’occupazione ancora in fase di contrazione. Si riaccendono anche i prezzi. Tutti i principali dati nella K Briefing di oggi.

Cina, Caixin PMI meglio delle attese in luglio. L’indice PMI elaborato da Caixin Group segna a luglio 52.8, in aumento rispetto al 51.2 di giugno, oltre le attese del mercato e per il terzo mese consecutivo in area espansione. Analizzando le componenti ne escono caratteristiche che ritroveremo simili in altri dati PMI della giornata. Da un lato un robusto aumento della produzione e degli ordini (siamo ai massimi dal 2011); dall’altro lato la componente relativa agli ordinativi esteri ed all’occupazione che continuano a rimanere sotto quota 50. Interessante anche lo sviluppo sui prezzi. Sia quelli degli input che i prezzi di vendita a luglio accelerano al rialzo. Rimane saldamente in territorio positivo anche l’aspettativa sull’andamento dell’economia nei prossimi mesi.

Asia/Pacifico, segnali misti dai PMI di luglio. La manifattura torna in zona espansione a Taiwan, è la prima volta dal marzo scorso. Del 50.6 che ne fa una delle poche economie ad aver ritrovato la via dell’espansione nell’area, da segnalare anche qui il rialzo dei prezzi. L’aumento del costo delle materie prime fa schizzare la componente dei prezzi di vendita ai massimi dal 2018. Ancora orientata alla contrazione la componente occupazionale. In Corea del Sud la situazione rimane in contrazione, pur migliorando rispetto al mese precedente. Il 46.9 è la settima lettura mensile consecutiva sotto quota 50. Ancora una volta ad una ripresa della produzione non corrisponde un comportamento simile per le componenti occupazione e ordini dall’estero. I prezzi degli input invertono la tendenza, tornando a salire, ma i prezzi di vendita segnano il 6° mese consecutivo di calo.

Peggiora il quadro in India, il PMI manifatturiero segna a luglio il quarto calo consecutivo, toccando quota 46. Qui, dove la pandemia continua ad essere fuori controllo, cedono tutte le componenti tranne le aspettative, che comunque rimangono ben al di sotto della media storica.

Piccoli segnali anche dal Giappone. Il Jibun Bank Japan Manufacturing PMI rimane sotto quota 50 ma si cominciano a vedere segnali in controtendenza sulle esportazioni. Male l’occupazione che segna il quinto mese consecutivo in zona contrazione.

Ancora contrazione per la manifattura di Vietnam e Thailandia, pur con un indice PMI che si riavvicina a quota 50.

Infine revisione al rialzo anche per il Commonwealth Bank Manufacturing PMI in Australia. Da 53.4 a 54.2, la miglior lettura dal dicembre del 2018. Aumenta l’arretrato per la prima volta da un anno a questa parte, ma l’occupazione non si riprende.

Europa, revisioni al rialzo per i PMI manifatturieri di luglio. L’indice dell’attività manifatturiera di luglio per l’Eurozona è stato rivisto al rialzo. Dal preliminare 51.1 si passa al 51.8. Si tratta della prima lettura sopra 50 da febbraio scorso, spinta da un ritorno della produzione e degli ordini. Per la prima volta dal settembre del 2019 tornano a salire anche gli ordini dall’estero. Nessuna buona nuova dall’occupazione, 15° mese consecutivo di calo. Sul fronte dei prezzi continua la corsa al ribasso dei beni di input e, di conseguenza, cala ancora la componente legata ai prezzi di vendita. A livello nazionale buoni i dati per Germania, Francia, Spagna e Italia, tutti rivisti al rialzo e sopra le attese del mercato. Da segnalare l’andamento opposto della Grecia (48.6 in peggioramento rispetto a giugno).

UK, attività manifatturiera a luglio conferma espansione. Rivisto leggermente al ribasso il dato PMI manifatturiero di luglio, il 53.3 (3 decimali meno della stima iniziale) conferma la fase espansiva del settore, con la componente produzione che va ai massimi dal novembre del 2017 ed il ritorno di ordini anche dall’Unione Europea e dagli USA. Sesto mese in contrazione consecutivo per la componente occupazione, mentre risalgono i prezzi, sia degli input che quelli di vendita. Per quel che riguarda le aspettative, l’ottimismo delle imprese inglesi raggiunge i massimi da oltre due anni.

USA, PMI manifatturiero ai massimi da 16 mesi. L’indice ISM manifatturiero di luglio conferma la fase espansiva e si porta ai massimi da 16 mesi. Dei 10 sottoindici ben 7 registrano un valore sopra a 50, nel mese di giugno erano 5. Tra questi non rientra quello sull’occupazione che, pur muovendosi al rialzo, rimane ampiamente in area contrazione. Si muovono al rialzo anche i prezzi. L’analogo indicatore elaborato da IHS Markit segna un 50.9, sotto le attese degli analisti. Continua a ridursi anche la spesa per costruzioni, nel mese di giugno, terzo mese consecutivo di calo, segna -0.7%

Brasile, PMI manifattura da record. Il 58.2, oltre a essere il terzo rialzo consecutivo ed il secondo consecutivo sopra 50, rappresenta il miglior balzo mensile di sempre. Con la produzione che raggiunge i record del 2010 e l’occupazione che inverte la rotta.

Foto di Free-Photos

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