Secondo trimestre, l’abisso del PIL

Il secondo trimestre è stato l’abisso per il PIL mondiale. La Germania segna -10% su base trimestrale, gli USA -9.5%, il Messico -17%. Aumenta leggermente la disoccupazione nell’Eurozona, mentre i jobless claims americani non scendono. Questo ed altro nella k Briefing di oggi.

Eurozona, fiducia ancora fiacca. A luglio l’indice di fiducia complessivo di consumatori e imprese, l’Economic Sentiment Indicator, sale a 82.3, 6.5 punti in più del mese precedente ed in crescita per il terzo mese consecutivo. Siamo però ancora distanti dai valori pre-crisi. Come sottolineato ieri per i dati di Svezia e Slovacchia, si conferma una maggior predisposizione all’ottimismo tra le imprese rispetto ai consumatori. La fiducia delle prime sale a luglio a -1.8 (sempre in area negativa ma meglio di giugno); i consumatori perdono un po’ di fiducia con l’indice che scende a -15 da -14.7. In miglioramento sia la fiducia del settore dei servizi, sia (meglio delle attese) quella del settore industriale, mentre peggiora quella del settore delle costruzioni.

Eurozona. Disoccupazione, a giugno sale ancora. Seppur di un solo decimale, la salita del tasso di disoccupazione è continuata anche a giugno. Nell’eurozona si tocca così il massimo ad un anno, al 7.8%. A livello nazionale si mantengono attorno alla media Italia, Francia e Germania (quest’ultima al 6.4%, meglio delle attese); più complicata la situazione spagnola, che partiva comunque da livelli più alti, al 15.6%.

Secondo trimestre, l’abisso del PIL. Si sapeva che il secondo trimestre avrebbe registrato i numeri peggiori per quel che riguarda la crescita economica, ma leggere certe percentuali fa comunque impressione. La Germania ha registrato nel periodo tra aprile e giugno una flessione del PIL pari al 10.1% rispetto al trimestre precedente e dell’11.7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Numeri peggiori rispetto alle attese di mercato. Analizzando le singole componenti è evidente il crollo delle esportazioni nette, dei consumi e degli investimenti privati. Tiene, grazie ad una politica fiscale espansiva, la spesa pubblica. In tutti questi numeri non fa nemmeno notizia la certificazione della recessione tecnica per la Germania.

Il Messico ha registrato un rallentamento del 17.3% trimestrale nel periodo aprile giugno, si tratta del quinto trimestre consecutivo in contrazione, ma il ritmo degli ultimi tre mesi rappresenta un record storico. Su base annua il calo è del 18.9%

Negli USA il dato annualizzato per il secondo trimestre dice -32.9%, un risultato che, tradotto in termini trimestrali, significa un calo del 9.5% rispetto al primo trimestre, numeri leggermente migliori rispetto alle attese. Siamo in ogni caso su livelli che non si vedevano dal dopoguerra. Aprile il mese peggiore, con maggio e giugno che, secondo molti economisti, contengono già tracce di una ripresa. Ripresa che, salvo nuovi lockdown generalizzati, dovrebbe concretizzarsi già nel terzo trimestre.

USA, mercato del lavoro ancora in difficoltà. Dopo il leggero rialzo di settimana scorsa, si stabilizzano le richieste settimanali di nuovi sussidi di disoccupazione. Nella settimana chiusa venerdì scorso sono stati 1,43 milioni gli americani a richiedere un sostegno al reddito. 12 mila in più della settimana precedente. La media a quattro settimane rimane attorno agli 1,36 milioni.

Foto di Circ OD

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