Donne. Con loro al comando le banche funzionano meglio

Una ricerca del Fondo Monetario Internazionale mostra come ad una maggior presenza di donne nei board degli istituti bancari siano associati una maggiore stabilità finanziaria ed una minore presenza di NPL.

Ieri si è celebrata la giornata internazionale della donna. Un 8 marzo un po’ particolare, per certi versi in sordina, con il mondo travolto dalle vicende legate al coronavirus.

Su Ekonomia.it ci siamo occupati spesso del gender gap e delle sue implicazioni economiche. Abbiamo riportato diverse ricerche internazionali, tutte concordi nell’affermare che una effettiva parità di accesso al mondo del lavoro per uomini e donne non sia solo una conquista di civiltà ma, i dati lo dimostrano, un beneficio per l’intero sistema economico.

Oggi riprendiamo una ricerca svolta dal Fondo Monetario Internazionale (2017), nella quale si affronta il tema della presenza di donne all’interno dei board delle banche.

Lo studio analizza i dati del settore bancario, un settore nel quale meno di 2 CEO su 100 sono donne e nell’80% dei casi i board sono composti solamente da uomini. Una situazione che è peggiore nelle economie high income rispetto alle economie low e middle income. Inoltre la presenza femminile risulta inferiore nelle banche d’investimento rispetto alle banche commerciali.

La ricerca dell’IFM mostra come la presenza di donne nel board delle banche o come CEO sia collegata ad una migliore capacità della banca di resistere agli stress finanziari, una maggiore capacità di attirare capitali ed una percentuale inferiore di crediti deteriorati (NPL). Non solo, lo studio ha riscontrato come la presenza di donne nei ruoli decisionali delle agenzie di controllo degli istituti bancari sia collegata ad una maggiore stabilità del sistema bancario.

Cosa può spiegare la miglior performance delle banche a “propulsione” femminile? I ricercatori FMI e la letteratura in materia fanno tre ipotesi. La prima ipotesi è che le donne posseggano delle capacità superiori rispetto agli uomini nella gestione del rischio finanziario.

Una seconda ipotesi collega il fenomeno ai criteri di selezione. Le maggiori barriere all’entrata che le donne devono affrontare per accedere ai board bancari, fanno si che la selezione sia molto più stringente rispetto a quella riservata ai maschi. Il risultato è che la percentuale femminile che raggiunge i posti di comando è in possesso di abilità e competenze mediamente superiori rispetto alla maggioranza dei colleghi maschi.

Una terza ipotesi, infine, suggerisce che lo scambio di punti di vista differenti tra uomini e donne consenta ai board misti di prendere decisioni più efficaci rispetto a board composti esclusivamente da uomini.

Foto di Gerd Altmann

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