Canada, inflazione giù. Tassi fermi per ora

Tra i dati di oggi spiccano le notizie macroeconomiche dal Canada, inflazione giù a novembre scorso mentre la Banca centrale decide di rimanere ferma. Bank of Canada sottolinea, però, un rallentamento oltre le attese dell’economia canadese. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Canada, inflazione giù. Dati non bellissimi quelli che arrivano oggi. L’inflazione core scende a livello mensile dello 0.4% a dicembre, portando il tendenziale all’1,7% (due decimali in meno del precedente). Aggiungendo la componente più volatile dei prezzi, il dato si mantiene costante al +2.2% annuo. Nel novembre scorso sono calate anche le vendite all’ingrosso, un -1.2% su base mensile che non era atteso dai mercati. La Banca centrale decide così di mantenere invariati i tassi di interesse ma, nella nota che accompagna la decisione, toglie il riferimento ai tassi “appropriati” e sottolinea come il rallentamento della congiuntura canadese sia superiore alle attese. La Bank of Canada stima la crescita per il 2020 all’1,6%.

Corea del Sud, stime PIL sopra attese. La stima preliminare del PIL coreano relativo al 4° trimestre 2019 segna un +1.2% rispetto al trimestre precedente ed un +2.2% rispetto all’ultimo trimestre del 2018. Numeri ampiamente sopra le attese e che fanno guardare con ottimismo alla prima parte del 2020, unitamente ai buoni dati sulle esportazioni di semiconduttori.

Taiwan, produzione industriale. Dopo il buon dato sul PIL, dall’ex Formosa arrivano buoni dati sia sulla produzione industriale (+5.99% a dicembre su base annua), sia dalla disoccupazione, stabile al 3.7%.

Italia, solita solfa. Ancora dati anemici per l’economia italiana. A novembre 2019 gli ordinativi all’industria sono scesi dello 0.3% su mese e del 4,3% su base annua (un tonfo). Anche i ricavi dell’industria languono, sempre a novembre il dato è piatto su base mensile ed in positivo di un decimale su base annua. Intanto gli analisti cominciano a guardare con più attenzione alla politica nostrana, con il passo indietro di Di Maio. Una decisione che potrebbe preludere ad una vittoria della Lega alle regionali. In quel caso, gli investitori sembrano dare per molto probabili le elezioni anticipate. Spread oggi si avvicina a 170.

USA, mercato immobiliare solido. La vendita di case esistenti è salita del 3.6% a dicembre scorso. Si tratta del ritmo più elevato da inizio 2018. Aumentano anche i prezzi, segno di una domanda che corre veloce grazie ai bassi tassi di interesse. +0.2% su base mensile a novembre.

Da Davos, disgelo USA – Francia. Per il 2020 non ci sarà la web tax francese e nemmeno i dazi ai prodotti francesi da parte degli USA. Le parti si dicono pronte ad affrontare in maniera più approfondita la questione relativa alla tassazione delle multinazionali del web.

Foto di brigachtal

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