Il mercato del lavoro in Gran Bretagna prova a resistere. I dati diffusi oggi, relativi a novembre 2019, sorprendono in positivo i mercati ma probabilmente non scontano ancora il rallentamento della congiuntura inglese. Intanto l’indice Zew rilancia le speranze di un miglioramento dell’economia europea nei prossimi 6 mesi. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Mercato del lavoro in Gran Bretagna. Occupazione, l’ultimo della serie di dati utili alla Bank of England per prendere la sua decisione sui tassi. La lettura di novembre è meglio delle attese, con il tasso di disoccupazione fermo al 3,8% ed il numero di occupati medio a 3 mesi cresciuto di 208mila unità rispetto alla lettura di ottobre (record a un anno). I salari crescono del 3,2%, meglio delle attese di mercato. Ora occhi puntati sulla BoE che il 30 gennaio prossimo dovrà decidere se tagliare i tassi (ancora l’ipotesi più probabile) od attendere ancora.
Indice Zew, altri indizi sulla fine del bottom europeo? L’indice elaborato dal Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung mostra una maggior fiducia di investitori ed analisti sui prossimi 6 mesi dell’economia europea (25.6 da 11.2) e tedesca in particolare (26.7 da 10.7). Migliora sensibilmente anche la valutazione della situazione attuale dell’economia teutonica. Un dato che si somma ad altri indizi – e per ora rimangono solo indizi – che fanno pensare ad una congiuntura che abbia raggiunto – e stia superando – il suo massimo di rallentamento.
Messico, giù disoccupazione. Il tasso di disoccupazione messicano è sceso a dicembre al 3.1% dal 3,5% precedente. Si tratta di un dato oltre le attese del mercato.
Taiwan, bene PIL 4° trimestre. +3.38% di crescita negli ultimi 3 mesi del 2019, in accelerazione rispetto al +2.99% precedente e sopra le attese (+2.7%).
Polonia, cresce livello salari. Rispetto a dicembre 2018 i salari sono cresciuti del 6,2% (più delle attese ed in aumento rispetto alla rilevazione precedente), mentre è stabile il tasso di crescita dell’occupazione a +2.6% su base annua. La Polonia sta sperimentando, assieme ad altri paesi dell’est Europa, un sensibile ritorno dell’inflazione che potrebbe presto costringere ad intervenire gli istituti centrali.
Foto di andreas N