Outlook IFM, stime di crescita tagliate per il biennio 2020-2021

In una giornata avara di dati macroeconomici si parla di Davos e dell’outlook del Fondo Monetario Internazionale. L’IFM taglia le stime di crescita per il biennio 2020-2021, pur evidenziando segnali di stabilizzazione dell’economia mondiale. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Outlook IFM, stime di crescita tagliate per il biennio 2020-2021. La capo economista dell’IFM, Gita Gopinath, a margine del WEF di Davos parla della revisione dell’outlook sulla crescita globale nel 2020. +3.3% contro il +2.9% del 2019. Una riaccelerazione dopo 3 anni di frenata ma il dato è rivisto al ribasso dalla stima di ottobre scorso (è la sesta revisione al ribasso consecutiva). Gopinath spiega come il recente accordo tra USA e Cina possa ridurre le tensioni ma non può eradicarle. Probabilmente il settore manifatturiero ha raggiunto la sua fase di bottom ma la ripresa si mantiene a bassa energia. Il Fondo Monetario Internazionale sottolinea anche l’impatto delle politiche monetarie di stimolo sulla crescita. Nel 2019 e nell’anno in corso l’atteggiamento espansivo delle banche centrali ha contribuito – e contribuirà – per 5 decimali di crescita.

Per quel che riguarda i singoli paesi spicca il taglio sostanzioso alla stima di crescita dell’India (un punto percentuale in meno), la proiezione del PIL USA sotto il 2% nel 2021 ed il miglioramento dell’outlook per Cina e Giappone.

Hong Kong, disoccupazione su. Il difficile momento dell’ex colonia britannica si evidenzia nei numeri macroeconomici. L’ultimo dato in ordine di tempo riguarda la disoccupazione, salita in dicembre al 3.3%. Terzo mese consecutivo di rialzo, peggior dato dal 2017. I settori collegati al turismo sono i più colpiti, con il tasso di disoccupazione salito al 5,2%, ai massimi a 3 anni. Su Hong Kong torna anche Moody’s che decide di tagliare il rating della citta stato da Aa2 ad Aa3. Dopo 9 mesi di proteste non sembrano esserci risposte in grado di riportare serenità. L’outlook passa però da negativo a stabile. Lo scorso settembre un taglio del rating era arrivato anche da Fitch.

Giappone, industria soffre ancora. A novembre la produzione industriale si contrae ancora. -1% su base mensile. Il dato segue il tonfo di ottobre (-4,5%). Diminuisce anche la percentuale di utilizzo della capacità produttiva, -0.3% rispetto al mese precedente.

Taiwan, esportazioni tornano a crescere. A dicembre i beni esportati sono cresciuti dello 0.9% rispetto a 12 mesi prima. Il dato è superiore alle attese ed in netto miglioramento rispetto alle precedenti rilevazioni.

Prezzi alla produzione ancora deboli in Germania. +0.1% su base mensile ma in arretramento su base tendenziale (-0.2%). Questo il quadro di dicembre dei prezzi alla produzione tedesca.

Foto di pasja1000

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