Ipotesi di dazi e dati macro. Il Grinch sui listini

La frase che meglio racchiude l’inizio settimana dei mercati è di Sue Trinh. Per l’analista di Manulife Investment Management, intervistata da Fortune, Trump, con le sue uscite sulle nuove ipotesi di dazi è percepito dai mercati come il Grinch che vuole rubare il Natale. Ed in effetti le dichiarazioni pre vertice NATO del presidente americano hanno ammaccato l’ottimismo che regnava tra gli investitori, pronti ad un rally di Natale che ora appare meno scontato. Pochi ma interessanti i dati macro odierni. Ne parliamo nel K Briefing di oggi.

Ipotesi dazi. Gli investitori temono di brancolare nel buio e, ben sapendo quanto le questioni del commercio internazionale incideranno sul futuro dell’economia mondiale, scappano dagli asset rischiosi appena qualcosa di fosco si intravede. La faccenda si è ripetuta ieri con l’annuncio da parte del presidente USA di possibili “rappresaglie” a base di tariffe sull’acciaio nei confronti di Argentina e Brasile. Oggi l’oggetto del contendere è la web tax. Come risposta alla tassa sui profitti dei giganti del web applicata dalla Francia, gli USA vogliono mettere 2,4 miliardi di dazi su prodotti francesi, dai vini ai formaggi. Sullo sfondo la data del 15 dicembre, giorno nel quale, salvo intese, potrebbero entrare in vigore dazi al 15% per 160 milioni di dollari di importazioni cinesi. Salvo intese, si diceva, che però non sembrano più così vicine, anzi. Trump oggi, parlando con i giornalisti, ha detto che non esistono “deadline” per l’accordo. La tensione tra Pechino e Washington è tornata a salire e non si riesce a percepire la sottile linea divisoria tra “tattica negoziale” e scontro insanabile.

Sud Africa, si appesantisce il quadro macro. Il PIL del terzo trimestre è sceso rispetto ai tre mesi precedenti dello 0.6%. Il dato soprende in negativo gli analisti, che si attendevano un +0.1% congiunturale. Il tendenziale scende ad un modestissimo +0.1%. La debolezza dell’economia sudafricana rischia di peggiorare il già precario quadro dei conti pubblici. Possibili decisioni a breve delle principali agenzie di rating. Per il Rand si prepara un periodo buio.

UK, settore costruzioni. Anche il PMI del settore costruzioni migliora a novembre. Rimane tuttavia in zona contrazione.

Svizzera ancora in deflazione. L’indice dei prezzi svizzeri scende dello 0,1% a novembre. Il dato è in linea con le attese e migliora leggermente rispetto alla lettura precedente (-0.3%).

Prezzi alla produzione zona Euro. Rialzo mensile dello 0,1% dei prezzi alla produzione, il dato supera le attese (previsto uno zero spaccato). Su base annua i prezzi rimangono inferiori rispetto all’anno scorso, ad ottobre la differenza è stata di -1.9%.

Brasile, economia recupera. Il PIL del terzo trimestre sale a +0.6% su base congiunturale e +1.2% su base tendenziale. Il dato batte le attese del mercato.

ISM New York. L’indice sulla situazione dell’attività economica nell’area di New York indica un’accelerazione in novembre, l’indice passa da 47.7% a 50.4%.

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UK su e USA giù nell’azionario.

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Image by Pexels

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