Il mondo impazzito di Ray Dalio

Per Ray Dalio, il fondatore del mega hedge fund Bridgewater, l’economia mondiale, ormai sommersa dal denaro “gratuito” iniettato dalle banche centrali, è vicina al punto di rottura.

“The World Has Gone Mad”. Non usa mezze misure Ray Dalio nel descrivere, dal suo punto di vista, l’attuale situazione dell’economia mondiale. Ed il colpevole principale di questa pazzia è il denaro. Una valanga di liquidità che dalla crisi del 2008 le banche centrali hanno pompato nel sistema con il loro futile tentativo (testuali parole) di rianimare la crescita economica e l’inflazione.

Gli unici risultati raggiunti, sostiene il fondatore di Bridgewater Associates in un post su Linkedin, sono stati quelli di render gratuito il credito per i soggetti già finanziariamente solidi, gonfiare i prezzi delle azioni schiacciando le attese future di profitto, sbilanciare il sistema dei fondi pensione ed aumentare considerevolmente le disuguaglianze economiche.

La critica alla politica monetaria espansiva dominante è netta. Invece di far aumentare i consumi, la liquidità è stata utilizzata per investire. Un meccanismo che ha gonfiato a dismisura i prezzi delle azioni, schiacciando i tassi di interesse e con essi le prospettive di ritorni futuri. La conseguenza è stata uno scivolamento degli investitori verso settori ad alta potenzialità di crescita, suggestionati dai tanti successi di startup innovative negli anni passati. Così per molte aziende è diventato superfluo mostrare la propria capacità di essere profittevoli, riuscendo a raccogliere capitale solo attraverso lo “storytelling”. L’affondo di Dalio fa il paio con le parole del capo di Goldman Sachs, David Solomon, che – come riportato da Bloomberg – ha ammonito gli investitori sul fatto che la profittabilità deve sempre andare di pari passo con la crescita di un’impresa.

“It’s important for people to grow, but there’s got to be a clear and articulated path to profitability,” David Solomon – Goldman Sachs CEO – Bloomberg TV

Per Dalio ci sono talmente tanti soldi in cerca di rendimento che i manager dei fondi di private e venture capital spingono per investire in società già sazie dal punto di vista dei capitali.

Denaro gratis che si accompagna ad una politica di bilancio in deficit da parte di molti governi. Un deficit che, dati i bassi tassi di interesse e l’impossibilità di alzarli, viene finanziato con i soldi “freschi” delle Banche centrali. Una dinamica che potrebbe anche accelerare in futuro, specie per Europa, Giappone e Stati Uniti.

Denaro gratis, sostene Dalio, che rischia di rendere complicatissima la vita ai fondi pensione, alle prese, nei prossimi anni, con la necessità di pagare le integrazioni previdenziali dovendo contare su investimenti obbligazionari dai rendimenti sempre più bassi. Il rischio è che questi fondi si trovino di fronte all’impossibilità di onorare i propri impegni. A quel punto non ci saranno molte vie d’uscita: o si diminuiscono gli assegni; o si alzano le tasse per reperire fondi; oppure si ricorre a nuovo denaro fresco stampato dagli istituti centrali.

Denaro gratis, infine, che rischia di aumentare le disuguaglianze economiche. Detta in parole momto semplici: se a chi è già finanziariamente coperto il denaro viene prestato a tasso negativo, chi avrebbe effettivamente bisogno di soldi vede le possibilità di accedere al credito sempre più basse.

Un mondo impazzito, ubriacato di denaro facile, che non può proseguire su questa china senza danni strutturali.

Foto di Alexas_Fotos

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