Le domande improvvise. Cos’è la currency overlay?

Diversificare significa anche investire in strumenti denominati in valuta estera e questo espone il portafoglio al rischio di cambio. La currency overlay è un insieme di tecniche volte a limitare gli effetti negativi di tale rischio od a sfruttarne quelli positivi.

Cosa succede quando si investe in uno strumento in valuta differente da quella domestica (l’euro nel nostro caso)? Intuitivamente sappiamo che i rendimenti che si otterranno da quell’investimento dovranno essere “tradotti” in euro. In un mondo in cui i tassi di cambio tra le valute si modificano di secondo in secondo, è lecito attendersi che il tasso di cambio al momento dell’investimento sia differente da quello nel quale percepiamo un rendimento. Se questo tasso sarà favorevole (la valuta estera si è apprezzata rispetto alla valuta locale) otterremo una sorta di extra-rendimento; viceversa se il tasso sarà sfavorevole (la valuta locale si è apprezzata su quella estera) avremo una riduzione del rendimento del nostro investimento.

Da un lato potremmo essere tentati dallo scommettere sull’esito favorevole del rischio di cambio, dall’altro saremmo molto più tranquilli se si potesse, in qualche maniera, “smorzare” il rischio di vedersi tagliare il rendimento dell’investimento da una moneta locale divenuta più forte.

La currency overlay è nata con questo scopo e si traduce in una serie di tecniche atte a ridurre gli effetti del rischio di cambio sui rendimenti (overlay passiva) ed a sfruttare i cambi per ottenere un extra-rendimento (overlay attiva).

Se la currency overlay passiva è uno strumento che affianca un portafoglio, la sua versione attiva può essere considerata a tutti gli effetti una asset class indipendente.

In linea generale il modo con cui la currency overlay agisce è basato sul generare un’azione “contraria” rispetto all’investimento in valuta estera, fissando a priori un determinato livello di cambio futuro (forward). In questo modo si limita il rischio alla sola currency surprise, vale a dire la differenza al momento dell’incasso del rendimento, tra il tasso di cambio forward fissato ed il tasso di cambio effettivo a quella data.

Strumento principe per le operazioni di copertura del rischio cambio sono le opzioni. Un contratto che da la facoltà di acquistare o vendere ad una certa data futura un determinato bene (nel nostro caso la valuta estera).

La currency overlay ha senso soprattutto per gli investimenti caratterizzati da bassa volatilità. Il suo impatto risulta limitato su asset azionari mentre è significativo sul comparto obbligazionario. Quest’ultima osservazione può essere utile anche nel decidere per quali asset utilizzare gli ETF Hedged, ossia quegli etf che offrono una copertura sul rischio valutario.

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