Outlook 2019. Le aspettative di alcune delle principali società di investimento

Gettando uno sguardo sui principali outlook 2019 abbiamo la conferma che le aspettative sono per un rallentamento dell’economia mondiale. L’azionario rimane l’asset class di riferimento ma con un focus particolare sulla qualità.

Per AXA Investment Managers il 2019 sarà un anno all’insegna del rallentamento globale ma con dinamiche differenti nelle varie zone del mondo. Gli USA continueranno a crescere (+2,3%) ma meno del 2018. Il dissolversi della politica fiscale accomodante, la guerriglia commerciale con la Cina ed un politica monetaria più restrittiva dovrebbero condurre l’economia americana ad un progressivo raffreddamento, scivolando sotto l’1,4% di crescita nel 2020. Gli analisti del gruppo francese non escludono che il 2020 possa anche segnare l’entrata in recessione dell’economia USA. La FED, dal canto suo, proseguirà con l’aumento dei tassi, portandoli al 3-3,25% entro il 2019. Un’inversione di rotta è possibile verso la fine del 2020.

Poca fiducia sulla zona euro, che sta già sperimentando una fase di rallentamento evidente e che non sembra avere molte possibilità di riscossa nel 2019 (+1,4% il PIL nel 2019, +1,2% nel 2020). AXA punta il dito sulla situazione stagnante di consumi e costruzioni, sulle ombre lunghe della Brexit e sulle difficoltà italiane. Per questo gli analisti prevedono una BCE ferma almento fino al 2020 sul fronte tassi ed un possibile ricorso al T-LTRO nella prima parte del 2019.

Situazione controversa per gli emergenti. La Cina, che dovrebbe confermare il rallentamento nel 2019, si troverà ad affrontare un periodo di riforme interne da un lato e di continua tensione con gli USA dall’altro. Le altre economie emergenti, colpite dall’apprezzamento del dollaro e dalla relative “fuga” di capitali, dovrebbero mostrare segni di resilienza, specie sulla domanda interna. Se Argentina e Turchia vedranno un 2019 con il segno meno, l’India dovrebbe mantenere il proprio ritmo di crescita mentre il Brasile potrebbe accelerarlo.

In questo quadro gli analisti di AXA suggeriscono un atteggiamento più prudente, portando a neutrale il giudizio sull’azionario.

Anche Schroders sottolinea come il 2019 sarà, nel complesso, un anno di rallentamento. Sugli Stati Uniti pesano la fine delle politiche espansive fiscali, l’affair Cina e le scelte della Fed.  In questo quadro gli analisti prevedono un’inflazione ancora elevata (2,7% nel 2019) ed una FED che potrebbe portare i tassi al 3% entro la metà del 2019. La società londinese ipotizzano un’inversione della politica monetaria USA verso la fine del 2020.

Giudizi simili a quelli di AXA anche sulla zona euro. Schroders sottolinea la delicata situazione giapponese. Se da un lato il PIL continuerà a beneficiare dell’alta spesa per la ricostruzione dopo gli eventi atmosferici ed i terremoti del 2018, dall’altro lato potrebbe subire ripercussioni dall’aumento dell’IVA dall’8 al 10%.

Viene confermato il rallentamento cinese mentre un dollaro in indebolimento potrebbe favorire il recupero delle economie emergenti. Particolare ottimismo sul Brasile.

Goldman Sachs non fa eccezione. Il quadro rimane di rallentamento ma per gli analisti americani il settore azionario rimane ancora privilegiato. Lo scenario è quello di fine espansione, con una volatilità accentuata ed i primi segnali di cedimento dei profitti aziendali. In Goldman suggeriscono una “rotazione” del portafoglio azionario, privilegiando aree geografiche in fase di inizio crescita e società con maggiori attrattive di prezzo. In questo senso si ritengono più interessanti i mercati emergenti rispetto a quelli dei paesi sviluppati.

In uno scenario di aumento dei tassi di interesse, nel 2019 occorrerà prestare molta attenzione alle dinamiche del mercato del credito con particolare riferimento al settore dell’High Yield.

In Black Rock si tracciano i possibili scenari per l’economia USA. Se per il 2019 il rischio di recessione rimane molto basso (19% di possibilità), la percentuale sale per il 2020 ed arriva a superare il 50% per il 2021.  Se quindi l’anno appena iniziato dovrebbe vedere una prosecuzione della crescita, BlackRock suggerisce una sorta di Flight to Quality applicata anche all’azionario, privilegiando società con solide basi fondamentali.  Sempre sull’azionario la previsione rimane cupa per l’Europa mentre anche la società newyorkese vede con favore i mercati azionari emergenti. Incertezze sulla Cina (in rallentamento) e sul Giappone (neutrale).

Abbiamo visto una rapida carrellata di valutazioni, molto simili tra di loro e caratterizzate da una visione dell’economia mondiale in lento rallentamento. Ma le cose cambiano in fretta e lo shutdown USA, non particolarmente considerato nelle analisi di fine 2018, rischia di scombussolare ulteriormente le carte.

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