Mobius e gli altri. Sull’azionario meglio essere prudenti

Dopo i fragorosi flutti abbattutisi, causa dazi e tensioni Occidente/Russia, sugli scogli di Wall Street, inizia la stagione delle trimestrali. Sui listini sembra prevalere l’ottimismo. Eppure continuano a fioccare commenti che, se non altro, invitano ad avere un atteggiamento prudente sull’azionario.

Mark Mobius, ex di Franklin Templeton (lasciata dopo 30 anni a gennaio scorso), è solo l’ultima delle voci di peso ad aspettarsi, nel futuro prossimo dei listini USA, una nuova pesante correzione. Secondo l’81enne “guru” della finanza internazionale viviamo un periodo di sovraeccitazione con la fiducia dei consumatori ai massimi. In questo quadro – continua – i mercati tendono a reagire malissimo a qualsiasi evento che ponga i bastoni tra le ruote all’idillio creatosi. Per Mobius tutti gli indicatori fanno pensare ad una correzione potenziale – per S&P500 e Dow Jones –  attorno al 30% (il che equivarrebbe a bruciare due anni di guadagni) e questo potrebbe avvenire in qualsiasi momento, basta il verificarsi di quel “trigger event” capace di scatenare la bufera (una guerra, un disastro naturale, un’inchiesta pesante…). A quel punto il naturale andamento al ribasso potrebbe venire amplificato dall’ormai massiccia presenza di ETFs “robotizzati” ed algoritmi di borsa. Quanto successo in febbraio, sembra di capire dalle parole di Mobius, non è stato un caso isolato.

Nella sua intervista, rilasciata a Financial News, Mobius non esclude che, nell’attesa del trigger event, la riforma fiscale varata dall’amministrazione Trump a fine 2017 possa dare ancora benzina ad un rialzo nel breve periodo. Resta comunque la sensazione, forte, di essere arrivati ad un livello di top per il mercato azionario USA, tanto da far dire a Mobius che si va verso una stagione da stock picking (selezione delle azioni su cui puntare, fine dei rialzi generalizzati).

In queste settimane stiamo raccontando un rumore di fondo che descrive un mercato azionario diventato improvvisamente volatile e iper-rischioso. Tutto questo non significa scappare subito e a gambe levate dall’azionario. Tuttavia un approccio più difensivo è senza dubbio quello giusto da adottare in condizioni simili. A seconda del proprio profilo di rischio e del proprio orizzonte temporale possono tornare utili alcune operazioni, fra le altre: ruotare i titoli in portafoglio riducendo il beta, rivedere la distribuzione geografica ed investire sull’azionario attraverso PAC (Piani di Accumulo). In altre parole preparare le difese contro un improvviso aumento della volatilità.

S&P 500 Grafico 2015-2018

S&P 500 Grafico 2015-2018 – Si nota come l’indice abbia testato la media mobile a 200 nelle ultime settimane – Investing com

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