Grecia, vince Tsipras (Syriza). Ora via alla trattativa

Alla fine il risultato “storico” è arrivato. Syriza, il partito di sinistra guidato da Alexis Tsipras, vince le elezioni e la Grecia si ritrova con un nuovo esecutivo dal programma “rivoluzionario”.

La speranza è l’ultima a morire. I greci recatisi alle urne sembrano essersi attaccati a questo detto popolare nell’esprimere, in massa, la propria preferenza per il partito di Alexis Tsipras. Dopo anni di austerity (quella lacrime e sangue per davvero) ed i primi, timidissimi, risultati del cammino di risanamento del paese si apre una nuova fase, ed ora che succederà?

Per Tsipras la battaglia sarà su tre fronti: mantenere le promesse elettorali, dialogare con i creditori e far passare la propria linea all’unione europea e alla Troika (garantendosi così lo scudo del QE). Un arretramento su uno soltanto di questi fronti significherà la sconfitta del suo governo ed un futuro nerissimo per la Grecia.

Nei prossimi mesi, quindi, si dovrà trattare. L’uscita dall’euro rimane l’ultima delle opzioni sul tavolo – ma il fascicolo c’è ed è stato ampiamente studiato – e la trattativa si focalizzerà su tre voci: avanzo primari, ristrutturazione del debito e troika.

Attualmente alla Grecia viene imposto un avanzo primario annuo (ossia un surplus di entrate rispetto alle uscite) del 4,5% sul Pil. Un alleggerimento di tale parametro libererebbe risorse per quegli interventi anti-povertà che Tsipras ha inserito nel proprio programma elettorale. Dall’altro lato sarà necessario ristrutturare il debito chiedendo un altro sacrificio ai privati ed allungando ancora un po’ le scadenze.

Il capitolo più spinoso riguarda le durissime condizioni imposte dalla Troika in termini di riforme strutturali, privatizzazioni e deregulation. Sul rispetto dei patti con la Troika si regge, per ora, il sottile equilibrio finanziario greco e l’aderenza al percorso disegnato fa “star buoni” i creditori e da fiducia ai mercati. Evitare brusche rotture e cercare un dialogo nuovo e diretto con i creditori potrebbe essere l’unica via praticabile, seppur strettissima, per il governo ellenico, sperando che i mercati non reagiscano male innescando meccanismi di panico in stile Cipro.

E’ sicuramente una situazione nuova e del tutto imprevedibile. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno i primi passi dall’una e dall’altra parte.

 

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